martedì 26 aprile 2016

OFFENSIVA PER LA LIBERAZIONE DI ALEPPO: ORA O MAI PIU'.

Il massacro, ad opera dei terroristi, che ha avuto luogo ieri ha fatto ancor più infuriare la popolazione della storica città siriana. La stragrande maggioranza dei civili, nelle zone sotto il controllo del governo, hanno resistito a lungo e più di un milione vivono ancora nella città, rinunciando a trasferirsi in zone più sicure come Latakia o Tartous. Gran parte delle forze dell'Esercito siriano sono schierate in città per assicurare la sicurezza e pronte all'offensiva per liberare le zone occupate dai terroristi. Il cessate il fuoco ha tuttavia bloccato l'offensiva dell'Esercito più volte annunciata. I terroristi, ufficialmente facente parte di gruppi con nuove denominazioni, stanno acquistando sempre più forza perchè continuamente riforniti da Turchia ed Arabia Saudita. L'Esercito siriano non può più aspettare.

martedì 19 aprile 2016

ELEZIONI SIRIANE: VINCE LA PRIMAVERA DEL SOCIALISMO E DEL RINASCIMENTO ARABO. LA SIRIA DEL PRESIDENTE ASSAD.

Il Baath conquista 200 seggi su 250. Un'ulteriore dimostrazione che il paese, dopo cinque anni di terrorismo islamista finanziato da paesi esteri, non subisce le frammentazioni settarie che molti analisti e governi occidentali vogliono farci credere, sta nella grande eterogeneità degli eletti che rappresentano tutte le anime della società siriana. Di questi infatti 184 si dichiarano musulmani sunniti, 23 cristiani, 21 alawiti, 5 drusi, 3 sciiti e 14 dichiarano di non appartenere a nessun gruppo etnico e/o religioso. Sono 30 le donne elette deputate dell'Assemblea del Popolo.

martedì 12 aprile 2016

L'Esercito siriano si prepara per liberare Raqqa.

La lotta al terrorismo condotta dall'Esercito siriano non si è fermata durante il cessate il fuoco, al contrario è stata potenziata. In particolare dopo la liberazione del nord della provincia di Latakia e, più recentemente, la riconquista di Palmira, l'Esercito sta conducendo le prime operazioni per liberare Raqqa, capitale del sedicente Stato islamico.

martedì 5 aprile 2016

Siria, l’Isis usa i gas sui soldati di Assad

Damasco, 5 apr – L’Isis ha sferrato un pesantissimo attacco chimico contro l’aeroporto siriano di Deir ez Zor, lo confermano media russi e iraniani.  L’attacco chimico, che ha visto i terroristi dell’Isis fare uso di vari tipi di gas velenosi, ha colpito i soldati della Repubblica araba posti a difesa dell’importante città del nord est della Siria. La città e la strategica base aerea adiacente, sono da molti mesi assediate dai miliziani che non hanno risparmiato alcun tipo d’attacco contro i soldati di Assad ma che purtroppo oggi hanno di fatto registrato un nuovo tragico record.  Per l’attacco i terroristi dell’Isis avrebbero utilizzato l’Iprite detto anche “gas mostarda” per l’odore che emana e che provoca vesciche e ustioni chimiche sul corpo e negli organi respiratori, questo attacco non è un caso isolato ma va ad aggiungersi ad altri episodi compiuti in Siria ma anche in Iraq dai terroristi e che in passato erano stati attribuiti, in maniera faziosa addirittura al presidente Assad.

Questo tipo di attacco che, sebbene risulti ancora nuovo nella strategia dell’Isis, almeno rispetto alle “classiche” auto-bombe, fa riflettere su quanto ancora i canali di approvvigionamento illegale del Califfato siano attivi e di quanto ancora paesi come la Turchia stiano giocando una doppia partita nei confronti dell’Isis come denunciato spesso anche dai parlamentari dell’opposizione turca.
Come fattore ultimo, ma non meno importante, un simile attacco, che paradossalmente innalza il livello – già abbastanza alto- di pericolosità dell’Isis, è attribuibile a un netto ridimensionamento delle conquiste del Califfato in Siria con la perdita di Palmira, avvenuta pochi giorni fa, che di fatto incrina fortemente la capacità offensiva dell’Isis almeno nella zona occidentale della Siria. Forse, quindi, un atto disperato, un “fallo di reazione” per dirla classicisticamente, che però ha dentro di se un fattore psicologico enorme, che ha già causato la fuga verso i territori sicuri della nazione siriana di migliaia di profughi.
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