lunedì 21 settembre 2015

Le parole del Gran Muftì alla Conferenza Internazionale della Gioventù

Presso l'Hotel Yafour, pochi km a nord-ovest di Damasco, è iniziata oggi la Conferenza internazionale della Gioventù organizzata dall'associazione universitaria Step for Syria.
Il Fronte europeo per la Siria partecipa all'evento insieme alle delegazioni di studenti provenienti da numerosi Paesi del mondo, tra cui Russia, Cina, Iran, Francia e Giordania.

Durante la conferenza sono state affrontate diverse tematiche tra cui religione e conflitti politici, terrorismo, sanzioni economiche, trattate dal saggista francese Fredric Pichon, il leader del partito Socialista Nazionale siriano Tarek Al-Ahmad e il gran Muftì di Siria Ahmad Badr-Aldeed Hassoun.

Significative e toccanti le parole del Grand Muftì: "In Siria è in atto un attacco alla civiltà e alla religione, non esistono musulmani che uccidono cristiani o altri musulmani. Esiste il male del terrorismo volto a distruggere tutti i popoli e tutte le fedi. La Siria e il suo governo adesso stanno combattendo questo male chiediamo a tutti voi che malgrado tutte le difficoltà del viaggio siete oggi qui presenti di raccontare a tutti coloro che incontrerete una volta a casa la verità ".

La delegazione del Fronte europeo consegna dei doni presso il campo rifugiati a Damasco

La delegazione del Fronte europeo consegna dei doni presso il campo rifugiati a Damasco dei siriani provenienti da Aleppo e da altre città colpite dalle barbarie dell'Isis, ed alla scuola riservata ai figli dei martiri siriani caduti in difesa della propria Patria.

La portavoce del Fronte euoropeo interviente alla Conferenza internazionale della Gioventù

Damasco 20/09/2015 - Rebecca Mogliani, portavoce del Fronte Europeo per la Siria, interviene dal palco della convention "International conference for youth in Syria - Step for Syria" in corso in pieno centro storico della capitale siriana.

Durante la serata numerose sono state le tematiche affrontate: il rapporto tra la religione ed il conflitto politico, il terrorismo ed i suoi effetti, le sanzioni econoniche contro la Siria ed il loro effetto sulla società.

"Noi del Fronte Europeo di solidarietà per la Siria - ha detto Rebecca Mogliani - da quattro anni appoggiamo incondizionatamente chi sta difendendo la propria sovranità, la propria libertà, la propria storia e le proprie tradizioni".

"Cerchiamo soprattutto di raccontare quella che è la verità contro le mistificazioni mediatiche che non fanno altro che distorcere la realtà di ciò che sta realmente accadento in terra siriana - prosegue la Mogliani che nel corso della serata viene nominata rappresentante di tutte le delegazioni mondiali presenti all'evento - Bashar al-Assad è il legittimo Presidente della Siria e sta cercando in tutti i modi di tenere ben salde le redini della propria Nazione".

"Noi sappiamo che c'è un Popolo che sta arduamente combattendo contro chi vuole distruggere una nazione realmente libera. Noi siamo e saremo sempre al vostro fianco" conclude dal palco.

Tra i  numerosi interventi non sono mancati quelli di personalità illustri come il Gran Mufti e l'Arcivescovo di Damasco.

Delegazione del Fronte Europeo per la Siria adesso in visita all'ospedale governativo Moujtahed di Damasco

Delegazione del Fronte Europeo per la Siria adesso in visita all'ospedale governativo Moujtahed di Damasco. "Non abbiamo paura dell'Isis perché abbiamo il nostro Presidente Bashar Al Assad". Queste le parole di Amhed Kojahn, 11 anni. Colpito pochi giorni fa mentre giocava a pallone da una bomba targata Isis. A causa dell'esplosione ha perso le gambe. Tra le tante vittime del terrorismo molto sentito l'incontro con una ragazza, colpita a pochi giorni dalla laurea nella propria abitazione da un razzo sparato dal "Front Al Nusra". Queste le sue parole "Sono fiera del nostro popolo che non scappa e rimane in Siria a combattere i terroristi".

E' a Damasco la delegazione dei giovani del Fronte europeo per la Siria

E' a Damasco la delegazione dei giovani del Fronte europeo per la Siria che parteciperà al Convegno Internazionale della Gioventù.
Stamane gli studenti italiani sono stati raggiunti dall'emittente Alikhbaria Alsourya "Siamo qui per mostrare ancora una volta la vicinanza al Popolo siriano, contro le mistificazioni mediatiche che in questi quattro anni di guerra non hanno fatto altro che nascondere la verità su quanto sta avvenendo in Siria" le dichiarazioni di Rebecca Mogliani.

Siria, partita da Roma la delegazione degli studenti italiani


Roma, 19 set – Alla volta di Damasco è partita stamane la delegazione del Fronte europeo per la Siria e del Blocco Studentesco alla guida del gruppo di giovani italiani invitati alla Conferenza Internazionale della Gioventù che inizierà domani nella capitale siriana.
La delegazione, composta principalmente da rappresentanze studentesche, giovani giornalisti e fotografi, parteciperà al convegno organizzato dalla società civile siriana: un’eccezionale occasione di interazione e dialogo di giovani provenienti da numerosi Paesi con il mondo giovanile siriano, costretto a subire da più di quattro anni la destabilizzazione della propria nazione.
All’insegna dello slogan “Un passo per la Siria”, con cui si promuove l’evento, i giovani saranno coinvolti in numerose attività artistiche e culturali, nelle quali sarà possibile confrontarsi con gli aspetti più profondi della cultura e delle tradizioni della millenaria storia siriana, fatta di innumerevoli sfaccettature e dinamicità.
“Noi del Fronte europeo per la Siria siamo più che onorati di aver ricevuto quest’invito – ha detto Saverio Di Giulio, membro della delegazione italiana – sintomo del fatto che nelle nostre precedenti esperienze in terra siriana abbiamo posto delle solide basi per progetti futuri”.
Il Fronte infatti nell’autunno del 2013 ed in quello del 2014 ha realizzato due missioni di ampio respiro al fine di mostrare vicinanza a chi, allo strenuo delle proprie forze, sta tentando di difendere la propria sovranità e la propria libertà, senza tralasciare l’aspetto umanitario: è stato infatti raccolti in Europa numeroso materiale, tra cui medicinali e beni di prima necessità, e addirittura due ambulanze, consegnate proprio in terra siriana.
“Quella che inizia oggi, rappresenta per noi la terza missione – continua Di Giulio – sarà un ulteriore occasione per consolidare le relazioni con il popolo siriano, nello specifico con i giovani, mostrando loro la nostra solidarietà ma anche stima ed ammirazione per la capacità di affrontare l’immane tragedia che sta interessando il loro Paese”.
“Con l’opportunità offertaci – conclude – avremo senza dubbio modo di stabilire nuove sinergie e collaborazioni in ambito culturale e solidale, tutto questo perché noi siamo totalmente distaccati da quella parte di mondo occidentale che da quattro anni tenta di nascondere la verità su quanto realmente sta accadendo in Siria. Noi sappiamo benissimo che non c’è stato alcun popolo che voleva cacciare Assad, noi sappiamo che non c’è stata nessuna guerra civile, perché coloro che combattono in Siria contro l’esercito governativo sono mercenari; noi sappiamo quali sono i Paesi che hanno armato queste bande criminali. Entusiasti e motivati diamo quindi in via alla Missione Internazionale Siria 2015”.

martedì 15 settembre 2015

Il profugo sgambettato? Un jihadista di Al Qaeda

Il profugo sgambettato dalla reporter ungherese? Altro che migrante in fuga dalla guerra: è un jihadista del Fronte Al Nusra (ovvero il ramo di Al Qaeda in Siria).

La vera identità dell’uomo che fuggiva dalle forze dell’ordine sul confine ungherese con il proprio figlio in braccio, a quanto pare, sembra essere molto diversa rispetto a quella rilanciata dai media europei. Immediato e giustificato era scattato lo sdegno per l’azione di ostacolo esercitata dalla giornalista ungherese che ha ostruito la corsa dell’uomo siriano con il piccolo. Ora, però, il coordinamento Fronte Europeo per la Siria denuncia il reale volto dell’uomo che ha suscitato commozione per la sua fuga: il “rifugiato” in realtà sarebbe un militante del “Free Syrian Army” che si è poi unito al Fronte Al Nusra nella zona di Deir Ez Zor, in Siria.
Proprio guardando le foto pubblicate sul social network si trovano le bandiere del gruppo armato sorto quando scoppiò la guerra civile siriana con la “benedizione” del leader dello Stato Islamico al-Baghdadi per rovesciare il regime di Bashar al-Assad. Tra gli scatti, inoltre, si riconosce anche il bambino finito a terra tra le braccia dell’uomo e scoppiato in lacrime.
Le masse di migranti in queste settimane continuano a spingere per entrare in Europa e il limite tra profughi siriani e ribelli jihadisti si dimostra sempre più labile. Pochi giorni fa ha fatto discutere la storia di Abdullah Kurdi, il papà del piccolo Aylan fotografato senza vita sulla spiaggia turca di Bodrum che ha scatenato la commozione dell’Occidente. L’uomo, infatti, è stato riconosciuto da più di una persona come lo scafista alla guida dell’imbarcazione affondata.
Ora, dunque, si aggiunge una nuova storia che mette in dubbio l’identità di molti “rifugiati”: l’identità del siriano del Fronte al Nusra è stata accertata grazie al clamore mediatico causato dallo sgambetto della giornalista ungherese, ma ci si chiede quanti altri finti-profughi stiano entrando in Europa e, soprattutto, quali siano i loro reali scopi.

mercoledì 9 settembre 2015

Mediterraneo Solidale

La Onlus Solidarité Identités attiva nel campo dell'assistenza umanitaria internazionale organizza il suo primo congresso a Roma in osservanza della sua vocazione di organismo ponte promotore del dialogo interculturale e interreligioso. Al convegno parteciperanno esponenti di partiti e organizzazioni del vicino oriente e massimi esponenti religiosi cristiani e del mondo islamico.

mercoledì 2 settembre 2015

VITTORIA A ZABADANI!

Dopo 2 mesi di intensi combattimenti, l'Esercito siriano ed Hezbollah hanno ripreso completamente Zabadani, ripulendola dalla presenza di migliaia di terroristi annidati in quella zona dal 2011 e di fatto assicurandosi pieno controllo del confine tra Siria e Libano.
LA SIRIA VINCERÀ!
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