domenica 31 agosto 2014

Isis Rivendica il Rapimento di 45 Caschi Blu

Siria, Golan, Il fronte Nusra rivendica in un video il sequestro di 45 caschi blu: risposta a inserimento su lista terrorismo

Sul loro account officiale di "Twitter": il rapimento dei soldati è una risposta ai "crimini e complicità delle Nazioni Unite contro il Levante e la sua gente", e che i siriani "non ha ottenuto nulla dalle Nazioni Unite, tranne dichiarazioni e parole vuote."

La detenzione dei soldati è una risposta diretta da parte del fronte Nusra alla decisione delle Nazioni Unite d'includere alcuni dei suoi leader sulla lista dei terroristi, e di applicare delle sanzioni contro di essa.

giovedì 28 agosto 2014

Al-Moallem: Siria Pronta A Cooperare Per La Lotta Al Terrorismo, Ma Nel Rispetto Della Risoluzione Onu N.2170

Vice Primo Ministro, Il Ministro degli Esteri e degli Espatriati nel governo tecnico, Walid al-Moallem, ha detto che la Siria è pronta a cooperare e coordinare al livello regionale e internazionale per combattere il terrorismo di cui alla delibera del Consiglio di Sicurezza n. 2170 nel quadro del rispetto della sovranità e dell’indipendenza della Siria. 

In una conferenza stampa il Lunedì, al-Moallem ha detto che la Siria accoglie con favore e ribadisce il suo impegno alla risoluzione n. 2170, nonostante il fatto che questa decisione è arrivata in ritardo, notando che l’unanimità al Consiglio di Sicurezza sulla lotta al terrorismo è in linea e conferma quanto da sempre sostenuto dalla Siria di prosciugare le fonti del terrorismo e far fronte ai rischi della sua diffusione ai paesi vicini e oltre.
Prima di iniziare al-Moallem ha portato all’attenzione l’opinione pubblica a ciò che sta accadendo in Libia e come l’occidente, che è la causa principale di tutto, ora sta fermo a guardare, al crimine israeliano a Gaza.
Al-Moallem ha detto: “ sono trascorsi quasi due settimane da quando il consiglio di sicurezza ha adottato la risoluzione n 2170 che prevede sanzioni contro il terrorismo in Siria e Iraq, ma non abbiamo percepito alcun miglioramento tangibili a questo riguardo, il Qatar ha appena annunciato che grazie al suo sforzo la liberazione del giornalista americano è avvenuta con successo, ciò indica il continue coordinamento con i terroristi ISIS e Nusra sul campo o il pagamento di riscatto, che è una fonte di finanziamento al terrorismo”.
Per quanto riguardo il ruolo della Turchia, al-Moallem ha precisato: “Giorni fa ho letto sul Washington Post che ha pubblicato un’intervista con un comandante dell’ISIS in cui questo comandante parla di una cooperazione molto stretta con la Turchia, e che quando si recano in Turchia vengono accolti con il tappeto rosso, mentre il governo turco soccorre i loro feriti”.
Ha detto che il terrorismo può essere combattuto solo con la perseveranza, la completezza, e gli sforzi di tutti i paesi, notando che la risoluzione del Consiglio di Sicurezza è vincolante per tutte le parti.

Il ministro ha sollecitato di mettere fine all’istigazione e il finanziamento del terrorismo, così come l’astenersi dal agevolare la circolazione dei terroristi.
Al-Moallem Inoltre, ha invitato tutti i paesi limitrofi di percepire il pericolo del terrorismo per proteggere i loro interessi nazionali e di cooperare nella lotta contro il terrorismo, e devono cooperare per combattere il terrorismo, aggiungendo che: Nel migliore interesse della Turchia e il suo popolo è riconsiderare la sua politica estera perché il terrorismo non conosce confini.
Egli ha detto che la lotta contro i terroristi si realizza attraverso un serio lavoro politico per asciugare le sue fonti, la cooperazione con il governo siriano, e il lavoro internazionale congiunto, non attraverso la trasgressione contro la sovranità dei paesi, affermando che qualsiasi violazione della sovranità siriana da un lato costituisce un atto di aggressione. “Ogni violazione della sovranità siriana da qualsiasi parte è un’aggressione, chi vuole collaborare con la Siria nella lotta contro il terrorismo deve essere sincero e serio e rinunciare alla politica di doppia standard.”
Al-Moallem ha detto che le posizioni siriane e russe riguardo alla lotta contro il terrorismo sono in concordanza totale, sottolineando che coloro che vogliono collaborare con la Siria nella lotta al terrorismo devono essere onesti e seri, e che essi devono anche rinunciare a pesi e due misure.
Il ministro ha affermato che la Siria condanna fermamente l’uccisione del giornalista americano James Foley, nonché l’uccisione di ogni civile innocente. Tuttavia, al-Moallem chiedeva perché non c’è stata alcuna condanna occidentale dei massacri commessi dallo Stato Islamico dell’Iraq e della Siria (ISIS) organizzazione terroristica contro l’esercito e i civili siriani.
Egli ha sottolineato, infine, l’importanza delle riconciliazioni nazionali da parte del governo siriano, considerandoli importanti per unire gli sforzi siriani nella lotta al terrorismo.

venerdì 22 agosto 2014

La Resistenza Siriana

Durante la notte circa 300 soldati siriani e delle Brigate Ba'ath, assediati nella base aerea di Tabqa (provincia di Raqqa), hanno respinto l'attacco di oltre 800 terroristi di ISIS.
L'ultimo assalto è stato respinto alle 1.45 (ora di Damasco), quando sono stati distrutti gli ultimi veicoli armati dei terroristi che tentavano di entrare nella base.
L'esercito siriano è stato coadiuvato dall'intervento delle forze aeree e dal lancio di missili balistici Scud sulle postazioni dei terroristi.
La battaglia è ancora in corso nella zona di Al-Safsafah poco più a nord della base aerea, dove è stimata la presenza di oltre 800 terroristi di ISIS. (SYP)

mercoledì 20 agosto 2014

Pr. Bashar Al-Assad al popolo e all'esercito siriano

"Saluto l'esercito arabo siriano: Ufficiali, sottufficiali e soldati, che non hanno risparmiato nulla per difendere la nostra Patria, comprese le loro vite e le famiglie che hanno lasciato.
Saluto tutti i nostri gruppi di difesa nazionale, quei giovani, uomini e donne, che portano le armi in difesa del loro paese, della sua dignità e del suo onore, che forniscono un importante sostegno parallelo all' attività dell'esercito siriano in molte regioni.
Il mio più grande saluto è al popolo siriano: il tuo abbraccio alle nostre forze armate e ai suoi successi è il centro della nostra vittoria ".

lunedì 18 agosto 2014

Al-Jaafari Su Risoluzione Onu Contro ISIS: La Siria Sta Combattendo, Da Sola, Una Guerra Estenuante a Favore dell’Umanità

Al-Jaafari: La risoluzione mira principalmente a giustificare il comportamento e le politiche dell’Occidente nella regione, con il pretesto “Lotta al Terrorismo”, quando in realtà non vogliono una risoluzione che combatte davvero il terrorismo; piuttosto vogliono l’assoluzione dal terrorismo, e di essere visti contro l’ISIS e Jabhat al-Nusra. 


New York, SANA – Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha adottato all’unanimità, il Venerdì sera, la risoluzione n. 2170 che prevede misure per ostacolare ogni tipo di supporto, finanziamento e armamento ai terroristi dello Stato islamico dell’Iraq e della Siria (#ISIS) e il fronte terroristico “Jabhat al-Nusra”, e prevenire il flusso di terroristi in Siria e in Iraq.
Il Consiglio ha esortato tutti i paesi membri delle Nazioni Unite ad adottare misure per impedire il flusso di terroristi portarli alla giustizia, oltre ad affrontare la questione delle persone che possono essere a rischio di essere reclutati, al fine di impedire loro di partire in Siria e in Iraq.
La risoluzione vieta la vendita diretta o indiretta, di armi e di oggetti concernenti all’ISIS, Jabhat al-Nusra, e gli individui ad essi affiliati, elencando sei individui affiliati a gruppi terroristici nella lista delle sanzioni che colpiscono Al-Qaeda, ribadendo prontezza a prendere in considerazione individui elencati, gruppi, istituzioni ed enti che sostengono le due organizzazioni terroristiche sopraccitate, e questo comprende coloro che finanziano, armano, progettano, reclutano, e coloro che fanno parte di esse attraverso la tecnologia dell’informazione.
I sei individui in questione sono Abdulrahman al-Zafer al-Dabidi al-Jahani, Hajjaj Bin Fahed al-Ajami, Abu Mohammad al-Adnani, Saeed Arif, Abdulmohsen Abdullah Ibrahim al-Sharekh, e Hamed Hamad Hamed al-Ali.
Il Consiglio ha espresso preoccupazione per l’impatto dell’ideologia violenta e gli atti di estremismo di queste due organizzazioni al danno della gente del posto e sul loro ruolo nel causare tensioni settarie, notando che i membri dell’ISIS hanno condotto attacchi letali in Iraq e in Siria nel corso delle ultime due settimane.
Il Consiglio ha denunciato gli atti terroristici dell’ISIS, descrivendolo come un gruppo scissionista di Al Qaeda, oltre ad esprimere preoccupazione per il fatto che i giacimenti petroliferi e le relative infrastrutture controllati dall’ISIS e Jabhat al-Nusra forniscono a loro un reddito, che contribuisce alla loro abilità di reclutamento e la loro capacità di effettuare attacchi terroristici.
La risoluzione stipula il congelamento di beni, divieto di viaggi, e l’embargo sulle armi diretti ai componenti dell’ISIS e Jabhat al-Nusra e di tutti gli individui, gruppi, istituzioni, ed entità associate ad Al-Qaeda.
Il Consiglio ha istruito il team incaricato di monitorare le violazioni nelle sanzioni sui gruppi terroristici, e di riferire, entro 90 giorni, eventuali minacce in aree dove ISIS e Jabhat al-Nusra sono attive e fornire raccomandazioni per affrontare queste minacce.
In una dichiarazione durante la sessione del Consiglio di Sicurezza, il rappresentante permanente della Siria presso le Nazioni Unite, il Dr. Bashar al-Jaafari, ha detto che questa risoluzione è importante e caldamente attesa, in particolare dalla Siria, a causa della crescente minaccia rappresentata dall’ISIS, Jabhat al- Nusra, e le organizzazioni terroristiche affiliati ad Al Qaeda che adottano ideologie violenti ed estremiste.
Al-Jaafari ha detto che la Siria sta combattendo, da sola, una guerra estenuante contro i gruppi terroristici Takfiri a favore dell’umanità, con degli sforzi intensi del governo siriano, per attirare l’attenzione dei membri delle Nazioni Unite sulla minaccia rappresentata di queste organizzazioni.
Egli ha sottolineato che un certo numero di paesi più influenti nella arena araba, regionale ed internazionale hanno esercitato grandi sforzi per coprire la verità di ciò che sta accadendo in Siria, e questi paesi hanno continuato a sostenere, armare, finanziare, nutrire, e fornire una copertura mediatica ai gruppi terroristici, facendoli passare sia come opposizione armata moderata o una opposizione jihadistica.

Al-Jaafari ha osservato che il governo siriano ha trasmesso al Consiglio di Sicurezza e altri organismi delle Nazioni Unite centinaia di lettere, documenti, immagini, video e nomi che fanno riferimento ai crimini commessi da gruppi terroristici come ISIS, Jabhat al-Nusra, il Fronte islamico, e altri, che mostrano gli orribili atti di omicidio, tortura, e terrore commessi da questi gruppi contro i civili siriani innocenti, così come gli attacchi genocidi su alcune parti delle società siriane e irachene, il loro vandalismo metodico delle infrastrutture in Siria, e il loro furto e contrabbando di petrolio che viene venduto all’estero tramite intermediari turchi ed europei.
Il rappresentante della Siria voleva sapere domandando: Chi sta comprando il petrolio siriano dall’ISIS? E come questo petrolio rubato sta raggiungendo l’Europa dalla Turchia? E come possibile che i membri del Consiglio di Sicurezza non sono riusciti ad affrontare le continue lamentele della Siria, accumulate nel corso degli ultimi tre anni, sull’esportazione di armi e di terroristi dalla Libia alla Siria attraverso la Turchia e il Libano.
Ha detto che tutti i documenti inviati dalla Siria per quanto riguarda questo problema sono state ignorate deliberatamente, e che se fossero stati considerati e le risoluzioni antiterrorismo del Consiglio di sicurezza fossero state attuate, allora la situazione non avrebbe raggiunto il punto di oggi.
Al-Jaafari inoltre ha espresso speranza che la nuova risoluzione sarà attuata in modo ottimale senza discriminazione o selettività, e che non violerà la sovranità, l’integrità territoriale, o l’indipendenza dei paesi interessati.
Egli ha affermato che la lotta al terrorismo è una priorità per il governo siriano, che spesso aveva chiesto che il Consiglio di sicurezza prendesse le sue preoccupazioni riguardo a questa questione in considerazione, sollecitando il Consiglio, in futuro, a consultare e dialogare con e tra i paesi interessati prima di adottare tali risoluzioni.
Il rappresentante della Siria ha detto che il Consiglio di Sicurezza deve invitare i paesi che hanno adottato e sostenuto le ideologie estremiste a rilasciare dichiarazioni di denuncia ufficiali della mentalità Takfirista, aggiungendo che la risoluzione avrebbe dovuto riferire il ruolo distruttivo svolto dai canali e mass-media che trasmettono dal Golfo arabo e dall’occidente e dai siti web dei Takfiri, che dovrebbero essere affrontati.
In una conferenza stampa dopo la sessione, al-Jaafari ha sottolineato che quando i terroristi stavano massacrando solo i siriani, le capitali occidentali li promuovevano come fautori della libertà e la democrazia o come opposizione moderata, oggi invece, le considerazioni dell’Occidente sono cambiate perché la sicurezza dei propri paesi è a rischio.
Al-Jaafari ha detto: “Quando questi terroristi hanno iniziato a fare rientro alle loro capitali, e quando i social media hanno cominciato a rivelare i loro crimini riprovevoli, l’Occidente si svegliò a questa tragedia”, notando che la Siria ha chiesto di inserire il Fronte Islamico nella lista delle entità terroristiche, ma i paesi occidentali continuano a rifiutare, nonostante che questo gruppo commette crimini efferati come l’ISIS e Jabhat al-Nusra.
Al-Jaafari ha detto che la nuova risoluzione è positiva, anche se è giunta molto tardi, ma anche non è stata capace di evidenziare il ruolo di Israele nel contrabbando di terroristi dalla Giordania alla zona di disimpegno nel Golan siriano occupato, dal quale entrano in Siria per commettere i loro crimini, aggiungendo che la risoluzione non ha preso in considerazione il ruolo dell’Arabia Saudita e della Turchia nel sostenere, armare, finanziare, e l’invio di terroristi in Siria.
Ha detto che la risoluzione mira principalmente a giustificare il comportamento e le politiche dell’Occidente nella regione, con il pretesto “Lotta al Terrorismo”, quando in realtà non vogliono una risoluzione che combatte davvero il terrorismo; piuttosto vogliono l’assoluzione dal terrorismo, e di essere visti contro l’ISIS e Jabhat al-Nusra.
Al-Jaafari ha anche criticato il rappresentante britannico che ha presieduto la sessione, in quanto ha interrotto sia lui che il rappresentante dell’Iraq durante le loro dichiarazioni perché “Sentiva che stavamo per dire delle cose che non vuole che l’opinione pubblica occidentale e araba sentisse.”

mercoledì 13 agosto 2014

Hillary Clinton: L’Isil è roba nostra, ma ci è sfuggita di mano


L’ex segretario di Stato Usa rivendica la creazione della guerriglia islamista, in funzione anti Assad. Poi accusa Obama di averne perso il controllo a causa della sua posizione troppo attendista. «Avrebbe dovuto fare come Netanyahu, affondando il colpo».

«È stato un fallimento. Abbiamo fallito nel voler creare una guerriglia anti Assad credibile. Era formata da islamisti, da secolaristi, da gente nel mezzo. Il fallimento di questo progetto ha portato all’orrore a cui stiamo assistendo oggi in Iraq». L’ex segretario di Stato Usa Hillary Rodham Clinton ha rilasciato un’intervista a Jeffrey Goldberg del giornale web “The Atlantic”. «In un’intervista che risale allo scorso febbraio il presidente Obama mi disse: “Quando hai un esercito di professionisti che combatte contro contadini, falegnami e ingegneri che iniziano una protesta devi fare qualcosa. Purtroppo modificare l’equazione delle forze in campo è difficile, e quasi mai ci si riesce. All’epoca non capii. Oggi mi è tutto chiaro», scrive Goldberg.

Clinton: «Obama in politica estera è troppo cauto. L’America ha bisogno di un leader che crede che il proprio Paese sia un’indispensabile forza di pace, nonostante gli errori commessi. Anzi, gli errori li commette proprio chi fa, fanno parte del ruolo dell’America. Obama cerca con troppa insistenza di comunicare agli americani che non sta facendo qualcosa di folle. È troppo ragioniere. Noi, invece, dovremmo portare avanti una politica estera bilanciata. Una via di mezzo tra la bellicosità di Bush e l’attesa di Obama. Attendere lo sviluppo degli eventi non ti porta a prendere decisioni migliori e più sagge per il mondo e per l’America».

«Abbiamo fatto un gran lavoro contro l’Unione Sovietica. Ma abbiamo anche commesso molti errori. Abbiamo appoggiato personaggi veramente cattivi. Abbiamo fatto cose in America Latina e nel Sud-est asiatico di cui non vado per nulla fiera. Ma all’epoca c’era un obiettivo più grande. E lo abbiamo raggiunto. Tutto il resto è passato in secondo piano. È così che bisogna agire, che deve agire l’America», ha proseguito l’ex ministra degli Esteri.

E a proposito dell’atteggiamento di Israele verso i palestinesi: «Israele ha fatto quello che serviva per contrastare i missili sparati dai palestinesi. Israele ha il diritto di difendersi. Netanyahu ha agito correttamente, come andava fatto. Le vittime civili, i bambini, le donne, sono tutti effetti collaterali di una politica giusta. Quando un Paese democratico attacca, ovviamente, colpisce anche civili innocenti. Ma alla base c’è comunque un processo decisionale etico che non appartiene ai Paesi non occidentali. E comunque, la colpa per quello che sta accadendo resta ad Hamas».

«Obama deve prendere esempio da Netanyahu. Se avessimo agito con la stessa decisione in Siria i combattenti della Jihad non ci sarebbero sfuggiti di mano, come poi è accaduto. Adesso rappresentano un vero pericolo per il Medio Oriente, per l’Europa e perfino per gli Stati Uniti», ha concluso la Clinton.

lunedì 11 agosto 2014

Iraq: Isis ha ucciso e sepolto 500 yzadi, alcuni vivi

BAGHDAD - I militanti dell'Isis hanno ucciso almeno 500 membri della minoranza etnica yazidi e hanno seppellito le loro vittime in fosse comuni nel nord del Paese, alcune mentre erano ancora vive.
Lo ha affermato il ministro dei diritti umani del Paese Mohammed Shia al-Sudani, secondo quanto riporta Sky news. Secondo il ministro ci sono prove che i combattenti dello Stato islamico abbiano sepolto alcune vittime mentre erano ancora vive, inclusi donne e bambini. "Abbiamo chiare prove ottenute dagli yazidi che sono scappati da Sinjar e da alcuni che sono scappati alla morte, e anche immagini dalla scena del crimine che mostrano indiscutibilmente che le bande dello Stato islamico hanno ucciso almeno 500 yazidi dopo aver conquistato Sinjar", ha detto il ministro. "Alcune delle vittime, incluse donne e bambini sono stati sepolti vivi in fosse comuni sparse dentro e intorno Sinjar", ha aggiunto.

venerdì 8 agosto 2014

Turchia: media, almeno 10% miliziani Isis sono turchi

Almeno il 10% dei miliziani del gruppo jihadista Stato Islamico (Isis), che ha preso il controllo di ampie aree di Siria e Iraq, proviene dalla Turchia, secondo il settimanale tedesco Die Welt, ripreso dalla stampa di Ankara.

I combattenti dell'Isis, per lo piu' stranieri, sono fra 10 e 15mila. Piu' di mille sarebbero turchi secondo Die Welt. Secondo altre stime citate dalla stampa turca, il loro numero potrebbe essere molto maggiore.

Del gruppo armato, accusato di violenze e atrocita' in Siria e Iraq, farebbero parte inoltre miliziani europei di origine turca giunti da Germania, Francia, Belgio e Austria, scrive Die Welt. Il governo del premier islamico Recep Tayyip Erdogan e' stato accusato piu' volte dall'opposizione turca e dai curdi-siriani di avere aiutato in Siria non solo i ribelli sunniti 'ufficiali' dell'Els ma anche i gruppi armati jihadisti vicini ad Al Qaida come Isis e Fronte al Nusra.

La stampa turca ha espresso preoccupazione per le conquiste dei miliziani jihadisti lungo le frontiere sud del paese, dove controllano ampie fette di territorio. Lo Stato Islamico avrebbe ora anche centinaia di simpatizzanti all'interno della Turchia, in particolare a Istanbul.

lunedì 4 agosto 2014

Aggiornamenti sul fronte

L'esercito siriano, le forze di difesa nazionale ed unita' di Hezbollah stanno spingendo ingenti nuclei di terroristi fuori dalla regione del Qalamoun dove in questo momento gran parte delle aree strategiche sono controllate dall'esercito. I terroristi appartenenti principalmente al Fronte Al-Nusra ed ad Isil si stanno ritirando nella citta' di Arsal nel versante libanese, dove hanno ingaggiato gia' violenti scontri con l'esercito libanese che hanno causato a quest'ultimo la perdita di 8 soldati. Arsal si preannuncia essere una grande battaglia, nell'area si stima si stiano infatti ritirando tra 3.500/5.000 terroristi.

sabato 2 agosto 2014

"SIAMO CON VOI, ECCO QUI I MISSILI"

IL SENATO USA APPROVA UN FINANZIAMENTO DI EMERGENZA IN FAVORE DI ISRAELE PER POTENZIARE IL SISTEMA 'IRON DOME'

Il Senato degli Stati Uniti d'America ha approvato a grande maggioranza un finanziamento di emergenza in favore di Israele per incrementare il sistema missilistico denominato 'Iron Dome'.

Si tratta di 225 milioni dollari di entrate supplementari per Israele per potenziare l'armamentario sionista che é giá smisurato.

Il Pentagono ha inoltre approvato una recente richiesta israeliana di fornitura aggiuntiva di munizioni di ogni calibro fabbricate negli USA.
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