lunedì 18 agosto 2014

Al-Jaafari Su Risoluzione Onu Contro ISIS: La Siria Sta Combattendo, Da Sola, Una Guerra Estenuante a Favore dell’Umanità

Al-Jaafari: La risoluzione mira principalmente a giustificare il comportamento e le politiche dell’Occidente nella regione, con il pretesto “Lotta al Terrorismo”, quando in realtà non vogliono una risoluzione che combatte davvero il terrorismo; piuttosto vogliono l’assoluzione dal terrorismo, e di essere visti contro l’ISIS e Jabhat al-Nusra. 


New York, SANA – Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha adottato all’unanimità, il Venerdì sera, la risoluzione n. 2170 che prevede misure per ostacolare ogni tipo di supporto, finanziamento e armamento ai terroristi dello Stato islamico dell’Iraq e della Siria (#ISIS) e il fronte terroristico “Jabhat al-Nusra”, e prevenire il flusso di terroristi in Siria e in Iraq.
Il Consiglio ha esortato tutti i paesi membri delle Nazioni Unite ad adottare misure per impedire il flusso di terroristi portarli alla giustizia, oltre ad affrontare la questione delle persone che possono essere a rischio di essere reclutati, al fine di impedire loro di partire in Siria e in Iraq.
La risoluzione vieta la vendita diretta o indiretta, di armi e di oggetti concernenti all’ISIS, Jabhat al-Nusra, e gli individui ad essi affiliati, elencando sei individui affiliati a gruppi terroristici nella lista delle sanzioni che colpiscono Al-Qaeda, ribadendo prontezza a prendere in considerazione individui elencati, gruppi, istituzioni ed enti che sostengono le due organizzazioni terroristiche sopraccitate, e questo comprende coloro che finanziano, armano, progettano, reclutano, e coloro che fanno parte di esse attraverso la tecnologia dell’informazione.
I sei individui in questione sono Abdulrahman al-Zafer al-Dabidi al-Jahani, Hajjaj Bin Fahed al-Ajami, Abu Mohammad al-Adnani, Saeed Arif, Abdulmohsen Abdullah Ibrahim al-Sharekh, e Hamed Hamad Hamed al-Ali.
Il Consiglio ha espresso preoccupazione per l’impatto dell’ideologia violenta e gli atti di estremismo di queste due organizzazioni al danno della gente del posto e sul loro ruolo nel causare tensioni settarie, notando che i membri dell’ISIS hanno condotto attacchi letali in Iraq e in Siria nel corso delle ultime due settimane.
Il Consiglio ha denunciato gli atti terroristici dell’ISIS, descrivendolo come un gruppo scissionista di Al Qaeda, oltre ad esprimere preoccupazione per il fatto che i giacimenti petroliferi e le relative infrastrutture controllati dall’ISIS e Jabhat al-Nusra forniscono a loro un reddito, che contribuisce alla loro abilità di reclutamento e la loro capacità di effettuare attacchi terroristici.
La risoluzione stipula il congelamento di beni, divieto di viaggi, e l’embargo sulle armi diretti ai componenti dell’ISIS e Jabhat al-Nusra e di tutti gli individui, gruppi, istituzioni, ed entità associate ad Al-Qaeda.
Il Consiglio ha istruito il team incaricato di monitorare le violazioni nelle sanzioni sui gruppi terroristici, e di riferire, entro 90 giorni, eventuali minacce in aree dove ISIS e Jabhat al-Nusra sono attive e fornire raccomandazioni per affrontare queste minacce.
In una dichiarazione durante la sessione del Consiglio di Sicurezza, il rappresentante permanente della Siria presso le Nazioni Unite, il Dr. Bashar al-Jaafari, ha detto che questa risoluzione è importante e caldamente attesa, in particolare dalla Siria, a causa della crescente minaccia rappresentata dall’ISIS, Jabhat al- Nusra, e le organizzazioni terroristiche affiliati ad Al Qaeda che adottano ideologie violenti ed estremiste.
Al-Jaafari ha detto che la Siria sta combattendo, da sola, una guerra estenuante contro i gruppi terroristici Takfiri a favore dell’umanità, con degli sforzi intensi del governo siriano, per attirare l’attenzione dei membri delle Nazioni Unite sulla minaccia rappresentata di queste organizzazioni.
Egli ha sottolineato che un certo numero di paesi più influenti nella arena araba, regionale ed internazionale hanno esercitato grandi sforzi per coprire la verità di ciò che sta accadendo in Siria, e questi paesi hanno continuato a sostenere, armare, finanziare, nutrire, e fornire una copertura mediatica ai gruppi terroristici, facendoli passare sia come opposizione armata moderata o una opposizione jihadistica.

Al-Jaafari ha osservato che il governo siriano ha trasmesso al Consiglio di Sicurezza e altri organismi delle Nazioni Unite centinaia di lettere, documenti, immagini, video e nomi che fanno riferimento ai crimini commessi da gruppi terroristici come ISIS, Jabhat al-Nusra, il Fronte islamico, e altri, che mostrano gli orribili atti di omicidio, tortura, e terrore commessi da questi gruppi contro i civili siriani innocenti, così come gli attacchi genocidi su alcune parti delle società siriane e irachene, il loro vandalismo metodico delle infrastrutture in Siria, e il loro furto e contrabbando di petrolio che viene venduto all’estero tramite intermediari turchi ed europei.
Il rappresentante della Siria voleva sapere domandando: Chi sta comprando il petrolio siriano dall’ISIS? E come questo petrolio rubato sta raggiungendo l’Europa dalla Turchia? E come possibile che i membri del Consiglio di Sicurezza non sono riusciti ad affrontare le continue lamentele della Siria, accumulate nel corso degli ultimi tre anni, sull’esportazione di armi e di terroristi dalla Libia alla Siria attraverso la Turchia e il Libano.
Ha detto che tutti i documenti inviati dalla Siria per quanto riguarda questo problema sono state ignorate deliberatamente, e che se fossero stati considerati e le risoluzioni antiterrorismo del Consiglio di sicurezza fossero state attuate, allora la situazione non avrebbe raggiunto il punto di oggi.
Al-Jaafari inoltre ha espresso speranza che la nuova risoluzione sarà attuata in modo ottimale senza discriminazione o selettività, e che non violerà la sovranità, l’integrità territoriale, o l’indipendenza dei paesi interessati.
Egli ha affermato che la lotta al terrorismo è una priorità per il governo siriano, che spesso aveva chiesto che il Consiglio di sicurezza prendesse le sue preoccupazioni riguardo a questa questione in considerazione, sollecitando il Consiglio, in futuro, a consultare e dialogare con e tra i paesi interessati prima di adottare tali risoluzioni.
Il rappresentante della Siria ha detto che il Consiglio di Sicurezza deve invitare i paesi che hanno adottato e sostenuto le ideologie estremiste a rilasciare dichiarazioni di denuncia ufficiali della mentalità Takfirista, aggiungendo che la risoluzione avrebbe dovuto riferire il ruolo distruttivo svolto dai canali e mass-media che trasmettono dal Golfo arabo e dall’occidente e dai siti web dei Takfiri, che dovrebbero essere affrontati.
In una conferenza stampa dopo la sessione, al-Jaafari ha sottolineato che quando i terroristi stavano massacrando solo i siriani, le capitali occidentali li promuovevano come fautori della libertà e la democrazia o come opposizione moderata, oggi invece, le considerazioni dell’Occidente sono cambiate perché la sicurezza dei propri paesi è a rischio.
Al-Jaafari ha detto: “Quando questi terroristi hanno iniziato a fare rientro alle loro capitali, e quando i social media hanno cominciato a rivelare i loro crimini riprovevoli, l’Occidente si svegliò a questa tragedia”, notando che la Siria ha chiesto di inserire il Fronte Islamico nella lista delle entità terroristiche, ma i paesi occidentali continuano a rifiutare, nonostante che questo gruppo commette crimini efferati come l’ISIS e Jabhat al-Nusra.
Al-Jaafari ha detto che la nuova risoluzione è positiva, anche se è giunta molto tardi, ma anche non è stata capace di evidenziare il ruolo di Israele nel contrabbando di terroristi dalla Giordania alla zona di disimpegno nel Golan siriano occupato, dal quale entrano in Siria per commettere i loro crimini, aggiungendo che la risoluzione non ha preso in considerazione il ruolo dell’Arabia Saudita e della Turchia nel sostenere, armare, finanziare, e l’invio di terroristi in Siria.
Ha detto che la risoluzione mira principalmente a giustificare il comportamento e le politiche dell’Occidente nella regione, con il pretesto “Lotta al Terrorismo”, quando in realtà non vogliono una risoluzione che combatte davvero il terrorismo; piuttosto vogliono l’assoluzione dal terrorismo, e di essere visti contro l’ISIS e Jabhat al-Nusra.
Al-Jaafari ha anche criticato il rappresentante britannico che ha presieduto la sessione, in quanto ha interrotto sia lui che il rappresentante dell’Iraq durante le loro dichiarazioni perché “Sentiva che stavamo per dire delle cose che non vuole che l’opinione pubblica occidentale e araba sentisse.”

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