Il profugo sgambettato dalla reporter ungherese? Altro che migrante in fuga dalla guerra: è un jihadista del Fronte Al Nusra (ovvero il ramo di Al Qaeda in Siria).
La vera identità dell’uomo che fuggiva dalle forze dell’ordine sul confine ungherese
con il proprio figlio in braccio, a quanto pare, sembra essere molto
diversa rispetto a quella rilanciata dai media europei. Immediato e
giustificato era scattato lo sdegno per l’azione di ostacolo esercitata
dalla giornalista ungherese che ha ostruito la corsa dell’uomo siriano
con il piccolo. Ora, però, il coordinamento Fronte Europeo per la Siria
denuncia il reale volto dell’uomo che ha suscitato commozione per la
sua fuga: il “rifugiato” in realtà sarebbe un militante del “Free Syrian
Army” che si è poi unito al Fronte Al Nusra nella zona di Deir Ez Zor,
in Siria.
Proprio guardando le foto pubblicate sul social network si trovano le
bandiere del gruppo armato sorto quando scoppiò la guerra civile
siriana con la “benedizione” del leader dello Stato Islamico al-Baghdadi
per rovesciare il regime di Bashar al-Assad. Tra gli scatti, inoltre,
si riconosce anche il bambino finito a terra tra le braccia dell’uomo e
scoppiato in lacrime.Le masse di migranti in queste settimane continuano a spingere per entrare in Europa e il limite tra profughi siriani e ribelli jihadisti si dimostra sempre più labile. Pochi giorni fa ha fatto discutere la storia di Abdullah Kurdi, il papà del piccolo Aylan fotografato senza vita sulla spiaggia turca di Bodrum che ha scatenato la commozione dell’Occidente. L’uomo, infatti, è stato riconosciuto da più di una persona come lo scafista alla guida dell’imbarcazione affondata.
Ora, dunque, si aggiunge una nuova storia che mette in dubbio l’identità di molti “rifugiati”: l’identità del siriano del Fronte al Nusra è stata accertata grazie al clamore mediatico causato dallo sgambetto della giornalista ungherese, ma ci si chiede quanti altri finti-profughi stiano entrando in Europa e, soprattutto, quali siano i loro reali scopi.
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