Lo stato islamico controlla il giacimento di
gas naturale di Al-Sha'er, il più grande in Siria: almeno 90 vittime a
seguito dell'attacco delle bande mercenarie e più di 300 uomini (civili e militari) presi in ostaggio.
Mercoledì scorso, il noto ISIS (stato islamico in Iraq e Siria), ha
lanciato un'offensiva a sorpresa, un attacco notturno al giacimento di
gas di Al-Sha'er, il più grande impianto per la produzione di gas in
Siria, nelle regione centrale, sulla strada di Palmira, Provincia di
Homs.
Nell'impianto lavoravano circa 1.000 operai, e
nell'assalto notturno dell'ISIS almeno 90 persone, su 400 erano
presenti, hanno perso la vita, tra cui operai, soldati e membri delle
forze di difesa nazionale, mentre almeno 275 persone sono state prese in
ostaggio dall'ISIS.
Fonti vicine ai miliziani hanno detto che
molte delle vittime sono state giustiziate dai terroristi dell' ISIS
subito dopo aver preso il controllo dell'impianto, vicino alla città di
Palmira, a est di Homs.
Anche 21 mercenari jihadisti dell'ISIS sono stati uccisi nell'offensiva.
C'è stato prima un attacco suicida e nello stesso tempo otto posti di
blocco sono stati presi di mira dall'artiglieria pesante (di
fabbricazione americana ora in mano ISIS) prima che i mercenari
terroristi entrassero in possesso del giacimento di gas.
Il governatore di Homs, Talal Barazi, ha pure confermato l'attacco.
Fonti locali hanno fatto sapere che violenti scontri e combattimenti
hanno avuto luogo nelle vicinanze del giacimento, nel tentativo
dell'esercito siriano di respingere l'attacco a sorpresa dei mercenari
ISIS.
Fonti militari siriane hanno affermato che le Forze
Armate Siriane si stanno mobilitando per la controffensiva e per
ripristinare il possesso e sicurezza sul giacimento.
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