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AL PARLAMENTO EUROPEO
ALL’ALTO RAPPRESENTANTE DELL’UNIONE EUROPEA PER GLI AFFARI ESTERI
Noi sottoscritti cittadini e cittadine degli Stati membri dell’Unione
Europea richiediamo al Parlamento Europeo e all’Alto rappresentante
dell’Unione Europea per gli Affari Esteri, la riconsiderazione del
ruolo dell’Unione Europea nella questione della guerra terroristica in
atto ormai da circa quattro anni in Siria. Le modalità con cui, nel
corso di questi anni, la Repubblica Araba di Siria e il suo legittimo
presidente sig. Bashār al-Assad sono state fatte oggetto di condanna, da
parte dell'ONU e degli altri organismi politici internazionali, sono da
noi considerate contrarie ad ogni principio di sovranità nazionale.
Altresì, in considerazione del fatto che il popolo siriano e il suo
legittimo governo affrontano dal 2011 un attacco terroristico che ha
avuto come unico scopo la destabilizzazione di uno Stato sovrano e
laico, come lo è la Siria. La guerra in atto è stata coadiuvata dai
finanziamenti, dalla fornitura di armi e dagli addestramenti forniti
proprio dalle potenze Occidentali, oltre che dagli USA e dalle
petrolmonarchie del Golfo. Sebbene i finanziamenti non hanno
ufficialmente provenienza governativa bensì privata, questo non esula la
responsabilità dello Stato, che in ogni caso, ha il dovere di prevenire
la violazione degli obblighi internazionali. In base all’art. 2.4 della
Carta delle Nazioni Unite, infatti, gli Stati hanno l’obbligo di
astenersi dal minacciare od usare la forza armata nei rapporti con gli
altri Stati. Anche il terrorismo, essendo uso della violenza, rientra
quindi nella categoria degli attacchi armati degli Stati e se l’atto è
commesso da un gruppo armato non-statale riconducibile ad uno Stato,
quest’ultimo è quindi responsabile per aver violato la norma di diritto
internazionale.
Il sussidio fornito alle bande criminali, di
mercenari e tagliagole, a distanza di quattro anni è ormai evidente e
non possono quindi essere sottaciute le implicazioni di chi, per
interessi economici e strategici ha ordito l’eliminazione di una Nazione
sovrana.
A nulla valgono più le mistificazioni mediatiche che, con
la distorsione di fatti e con racconti assolutamente menzogneri delle
azioni dell’esercito governativo, hanno voluto quindi giustificare le
azioni di terroristi mercenari. Azioni che, è oramai evidente, sono
sfuggite di mano, ai manovratori occulti delle pedine mediorientali, e
hanno visto la degenerazione e la costituzione dell’autoproclamato
Califfato. Uno Stato che in nome del fanatismo semina terrore e morte;
ben distante insomma dalle credenze tolleranti e pacifiche di
qualsivoglia credo religioso.
Chiediamo quindi che l’Unione
Europea, che nelle sue caratteristiche si è progressivamente affermata
come uno dei principali attori nel campo della promozione della
democrazia, torni ad assumere quel ruolo di protagonista nell’area
mediterranea, e torni ad assumere, nei confronti della Repubblica Araba
di Siria, quel rapporto di collaborazione ed amicizia vigente nel
periodo antecedente lo scoppio della guerra.
Infine, a fronte del
clima di tensione ed allerta che sta accrescendo lo stato di insicurezza
proprio in Europa, riteniamo sia ineluttabile sostenere la Siria che da
quattro anni si è eretta a baluardo contro l’integralismo islamico, che
proprio in questo periodo sta ricevendo la condanna e lo sdegno di
tutte le potenze occidentali.
Di seguito il link da copiare e incollare per firmare la Petizione:
https://www.change.org/p/to-the-european-parliament-and-the-high-representative-of-the-european-union-for-foreign-affairs-the-european-parliament-and-the-high-representative-of-the-european-union-for-foreign-affairs
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