Selmah 5 feb - La delegazione del Fronte europeo per la Siria
ha raggiunto la città di confine di Selmah liberata in meno di quattro
ore, un mese fa dalle unità speciali dei Suqour al Sahara, i Falchi del
deserto.
Questi combattenti, volontari hanno liberato le colline a
ridosso della Turchia da dove arrivavano i rinforzi delle formazioni
terroristiche del fronte Al-Nusra e dei gruppi affiliati al fronte
terrorista islamico. Gli attivisti del Fronte sono stati ricevuti dall'alto comando che ha spiegato nei dettagli le operazioni che in questi mesi li hanno visti coinvolti.
"Nella liberazione della città Kessab", spiega il fratello del
comandante, " ci siamo trovati contro il fuoco dell'artiglieria che
proveniva dalla Turchia, persino i consiglieri militari russi
consideravano la missione impossibile, noi abbiamo attaccato ugualmente e
abbiamo conquistato le colline infiltrandoci sotto il fuoco
avversario". I Falchi ad oggi hanno liberato quasi tutta la zona a
ridosso del confine turco ma ancora mentre la delegazione visita la
cittadina di Salma si sentono vicinissimi i colpi dei mortai.
Agli
attivisti europei i soldati hanno riservato un'accoglienza festosa
pregandoli di "riportare la verità di questa guerra ora che l'hanno
potuta vedere con i loro occhi".
Le forze dei Falchi vengono
utilizzate su tutto il fronte siriano per la loro straordinaria capacità
d'attacco espressa anche nel nome che appunto cita la peculiarità del
"falco da deserto, unico tra i rapaci a non mancare mai la preda".
Infine i soldati cenando con i militanti del Fronte hanno spiegato come i
paesi del golfo, l'Arabia saudita, e la Turchia forniscano direttamente
ai jihadisti la logistica per combattere lo stato siriano.
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