sabato 17 novembre 2012

Siria. In arrivo un bagno di sangue per la comunità alaouita

Un bagno di sangue si preparerebbe contro la comunità alaouita in Siria, una comunità alla quale appartiene il presidente siriano Bachar al Assad.
Nei combattimenti che oppongono i guerriglieri dell’esercito siriano libero ai soldati del regime, a essere attaccati dai ribelli sono sempre più i quartieri abitati da membri di questa comunità. I ribelli obbedirebbero alle direttive emanate dal Consiglio nazionale siriano.
Il Consiglio nazionale siriano è un’autorità politica di transizione creata dopo l’insorgere della guerra civile, ufficializzata il 2 ottobre 2011 a Istanbul, in Turchia.
Ha lo scopo di coordinare tutti gli oppositori al regime di Bachar al Assad, in Siria e in altri paesi.
Nel Consiglio, la maggioranza è detenuta dai Fratelli musulmani. Malgrado sia stato riconosciuto da diversi paesi della Comunità internazionale, il Consiglio nazionale siriano non ha l’appoggio militare sul terreno dei Caschi blù delle Nazioni Unite, a causa del veto di Russia e Cina al Consiglio di sicurezza dell’ONU.
Stando a quanto riporta il sito dell’opposizione Syria Truth, l’ordine per gli attacchi è stato dato dal vice presidente del Consiglio nazionale siriano, responsabile della confraternita dei Fratelli musulmani, Farouk Tayfour, che attualmente risiede in Turchia.
Tayfour ha chiesto in particolare a due brigate, Ansar al-Islam e Ahrar Hourane, di colpire i quartieri abitati dagli alaouiti.
“I giorni e le settimane che verranno vedranno bagni di sangue senza precedenti, con autobombe, bombardamenti e esecuzioni sommarie – ha indicato una fonte vicina ai Fratelli musulmani e riportata da Syria Truth.
Una fazione del Consiglio nazionale siriano, quella che raggruppa i nazionalisti liberali, ha già pubblicato un comunicato che dichiara guerra “alle colonie nassirite”, un’allusione ai quartieri degli alaouiti, segnalando che l’autobomba che è di recente scoppiata in uno di questi quartieri era stata depositata dai “battaglioni sunniti”.
Il testo segnala che si è trattato del primo attacco di questo genere e che sarà seguito da altri attentati per “liberare la Siria dall’occupazione iraniana sciita e dalla banda nassirita al potere.”
Secondo Syria Truth, il primo a proporre l’attacco sistematico agli alaouiti è stato l’oppositore Farid al-Ghadiri.
Siriano naturalizzazo americano, già nel 2007 al-Ghadiri aveva incontrato in Palestina dirigenti israeliani con i quali aveva intavolato discussioni per “rovesciare il regime di Damasco e instaurare la pace con Israele.”

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