lunedì 6 ottobre 2014

Siria: l’Avventurismo di Ankara Costituisce un’Aggressione, l’Onu Si Assuma la Sua Responsabilità

Ministero degli Esteri Siriano: “L’avventurismo di Ankara rappresenta una minaccia per la sicurezza e la pace regionale e internazionale, il Consiglio di Sicurezza e la comunità internazionale devono agire per porre fine a tutto ció”.

Ministero degli Esteri e degli Espatriati Siriano.

Il Ministero degli Esteri e degli Espatriati ha detto che: “Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha annunciato ieri che la priorità della sua politica verso la Siria è di cambiare il regime siriano, e in questo contesto ha unito il parlamento turco per ottenere il consenso per condurre operazioni militari all’interno della Siria e  rendere la Turchia una base per l’aggressione contro di essa, con il pretesto della lotta contro il terrorismo e la salvaguardia della sicurezza nazionale turca”.
Il ministero ha aggiunto, in due lettere identiche indirizzate al Segretario generale delle Nazioni Unite e al Presidente del Consiglio di Sicurezza, di cui l’agenzia siriana di stampa SANA ha ricevuto una coppia, che: “L’approccio annunciato dal governo turco costituisce una violazione flagrante della Carta delle Nazioni Unite, che prevede il rispetto della sovranità nazionale e la non-interferenza negli affari interni, e che esso costituisce un chiaro atto di aggressione contro uno stato sovrano e membro fondatore dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, e quindi la comunità internazionale, e in particolare il Consiglio di Sicurezza, devono agire per porre fine all’avventurismo della leadership turca, che rappresenta una minaccia per la sicurezza e la pace regionale e internazionale”.
 Il ministero ha continuato dicendo che: “Il governo turco, sin dall’inizio dell’attuale crisi in Siria, non ha mai smesso di fare tutto ciò che fosse possibile per infiammare la situazione e colpire la stabilità e il modello di convivenza di cui la Siria gode,” notando che, “Sarebbe stato più opportuno per il governo turco, secondo le regole del buon vicinato tra gli Stati e le relazioni storiche tra i popoli di Turchia e Siria, stendere una mano verso la Siria per aiutarla a superare la crisi, ma questo governo, che si ispira alla stessa ideologia estremista e mentalità religiosa delle organizzazioni terroristiche armate, ha costituito invece una delle principali basi di supporto a queste stesse organizzazioni”.
 Il ministero ha detto che: “La leadership turca ha fornito tutte le forme di sostegno politico, militare e supporto logistico alle organizzazioni terroristiche armate, oltre ad avere offerto il rifugio, il finanziamento, la formazione, e l’agevolazione per il movimento e l’ingresso di terroristi provenienti da 83 paesi verso la Siria, cosa che ha reso la Turchia la base principale del terrorismo che colpisce la Siria e quindi, il governo turco è il primo responsabile per ogni goccia di sangue versata in Siria a causa dei crimini delle organizzazioni terroristiche armate”.
Il ministero ha chiarito che: “Il governo turco non si è fermato all’uccisione dei siriani e alla distruzione delle loro città e villaggi, ma ha intenzionalmente e sistematicamente colpito il processo dello sviluppo in Siria e le conquiste dei siriani realizzate nei corso degli anni con sangue e sudore, ed ha compiuto questi crimini attraverso lo smantellamento, il saccheggio e il furto di fabbriche e aziende Siriane, in pieno coordinamento con alcune organizzazioni terroristiche armate, dove l’acquisto ed il commercio del petrolio siriano rubato da queste organizzazioni terroristiche, come l’ISIS (Daesh-ISIL), rappresenta una delle prove più evidenti del coinvolgimento tra la leadership turca e queste bande e organizzazioni takfiriste”.
Il Ministero degli Esteri e degli Espatriati ha anche affermato che: “Il governo turco, il quale ha fornito e continua a fornire tutto il sostegno alle organizzazioni terroristiche armate, in particolare alle organizzazioni terroristiche dello stato islamico-Daesh ed al fronte al-Nusra, in flagrante violazione delle risoluzioni 2170 e 2178 del Consiglio di Sicurezza, non potrá mai pretendere di essere partner nella ‘lotta contro il terrorismo’, perché esso (il governo turco) è il responsabile primario della crescente attività terroristica, attraverso legami confermati con le organizzazioni terroristiche, e la messa in scena della detenzione e rilascio dei membri del consolato turco a Mosul è la più grande prova del profondo rapporto di collaborazione tra il governo del Partito della Giustizia e dello Sviluppo AKP e le bande Daesh”.
Il ministero ha sottolineato che: “Il popolo siriano, che con fermezza e sacrifici affronta ogni giorno uccisioni e distruzioni, che aveva già deciso per il suo futuro con le scelte espresse attraverso elezioni presidenziali, non permetterà né al governo turco né a qualsiasi altro governo di intromettersi nei suoi affari interni, ed è oggi più che mai determinato ad affrontare e respingere quei progetti che colpiscano l’unità e la sicurezza della Siria, per proteggere la sua sovranità e decisionalitá nazionale indipendente”.
Il ministero ha concluso esortando la comunità internazionale ed il Consiglio di Sicurezza a prendere una posizione forte e responsabile per fermare l’approccio distruttivo della Turchia ed il suo sostegno illimitato alle reti terroristiche armate, obbligandola  a rispettare le Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza e ad astenersi dall’interferire negli affari interni della Repubblica Araba Siriana.

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