Smentiamo le voci di un deterioramento della situazione militare ai
danni dell'Esercito siriano, e più generalmente, del governo e del
popolo siriano.
Da ieri, i principali media occidentali (e molti di
quelli che si definiscono di contro-informazione...) riportano la
notizia che l'Isis è alle porte di Damasco, lasciando intendere che a
breve la stessa capitale siriana possa trasformarsi in un campo di
battaglia, preannunciando quindi, implicitamente, la caduta del governo
siriano.
Intendiamo fare un pò di chiarezza:
Innanzitutto a
Damasco, o meglio dire principalmente nella sua provincia, si combatte
dal 2011 con un picco importante raggiunto nell'estate del 2012 quando i
terroristi lanciarono una grande offensiva schiacciata dall'Esercito
siriano. Più o meno in quel periodo, gran parte del campo profughi
palestinese di Yarmouk, poco fuori la Capitale, divenuto nel frattempo
un vero e proprio quartiere cittadino (oltre 150.000 abitanti prima
dell'inizio del conflitto), cadde in mano al controllo di gruppi
terroristi (AlQaeda/AlNusra ed altri) e ai palestinesi islamisti loro
fiancheggiatori (Ankaf Beit Al-Maqdis, gruppo vicino ad Hamas). Il campo
venne quindi circondato dall'Esercito arabo siriano che da allora ne
controlla i punti di accesso, mentre formazioni palestinesi pro-siriane
(Fronte Popolare di Liberazione della Palestina- Comando Generale)
combattono contro quelle antigovernative.
Da mesi, all'interno del
fronte terrorista in Yarmouk, c'erano continui regolamenti di conti,
come l'uccisione pochi giorni fa di Yahya Al-Hourani, medico
appartenente ad Hamas. L'Isis è oggettivamente presente nel campo
dall'inizio del 2015 con la conversione di gruppi terroristici già
presenti, seguita proprio in questi giorni da altri gruppi che hanno
prestato giuramento all'Isis, non ultimi gli appartenenti ad
AlQaeda/AlNusra.
Quello in corso è un ribaltamento all'interno dello
schieramento terrorista che dimostra quanto non esistano "ribelli
moderati" secondo tesi tanto care ai governi e all'opinione pubblica
occidentale.
Questo "pericolo" dell'Isis a Damasco oltre a
demoralizzare la popolazione e i sostenitori della Siria potrebbe
legittimare una campagna aerea sulla capitale siriana...e si sa che
sopra Damasco, gli aerei occidentali e dei loro alleati, avrebbero di
meglio da colpire che il campo di Yarmouk. (ESFS)
"I TERRORISTI
PRESENTI NEL CAMPO DI YARMOUK (DAMASCO) SIN DALL'INIZIO DEL CONFLITTO.
Smentiamo le voci di un deterioramento della situazione militare ai
danni dell'Esercito siriano, e più generalmente, del governo e del
popolo siriano. Da ieri, i principali media occidentali (e molti di
quelli che si definiscono di contro-informazione...) riportano la
notizia che l'Isis è alle porte di Damasco, lasciando intendere che a
breve la stessa capitale siriana possa trasformarsi in un campo di
battaglia, preannunciando quindi, implicitamente, la caduta del governo
siriano. Intendiamo fare un pò di chiarezza: Innanzitutto a Damasco, o
meglio dire principalmente nella sua provincia, si combatte dal 2011 con
un picco importante raggiunto nell'estate del 2012 quando i terroristi
lanciarono una grande offensiva schiacciata dall'Esercito siriano. Più o
meno in quel periodo, gran parte del campo profughi palestinese di
Yarmouk, poco fuori la Capitale, divenuto nel frattempo un vero e
proprio quartiere cittadino (oltre 150.000 abitanti prima dell'inizio
del conflitto), cadde in mano al controllo di gruppi terroristi
(AlQaeda/AlNusra ed altri) e ai palestinesi islamisti loro
fiancheggiatori (Ankaf Beit Al-Maqdis, gruppo vicino ad Hamas). Il campo
venne quindi circondato dall'Esercito arabo siriano che da allora ne
controlla i punti di accesso, mentre formazioni palestinesi pro-siriane
(Fronte Popolare di Liberazione della Palestina- Comando Generale)
combattono contro quelle antigovernative. Da mesi, all'interno del
fronte terrorista in Yarmouk, c'erano continui regolamenti di conti,
come l'uccisione pochi giorni fa di Yahya Al-Hourani, medico
appartenente ad Hamas. L'Isis è oggettivamente presente nel campo
dall'inizio del 2015 con la conversione di gruppi terroristici già
presenti, seguita proprio in questi giorni da altri gruppi che hanno
prestato giuramento all'Isis, non ultimi gli appartenenti ad
AlQaeda/AlNusra. Quello in corso è un ribaltamento all'interno dello
schieramento terrorista che dimostra quanto non esistano "ribelli
moderati" secondo tesi tanto care ai governi e all'opinione pubblica
occidentale. Questo "pericolo" dell'Isis a Damasco oltre a demoralizzare
la popolazione e i sostenitori della Siria potrebbe legittimare una
campagna aerea sulla capitale siriana...e si sa che sopra Damasco, gli
aerei occidentali e dei loro alleati, avrebbero di meglio da colpire che
il campo di Yarmouk. (ESFS)"
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