La ribellione di popolo è stata guidata da cittadini filo governativi e ha visto la riconquista di ben cinque quartieri
della città a nord della Siria (al-Dareiyeh, al-Ramileh, al-Ferdows,
al-Ajili e al-Bakri). A seguito della manifestazione, durante la quale
sono stati scanditi slogan e cori inneggianti all’Esercito Arabo Siriano e al presidente Bashar Al Assad,
sono iniziati cruenti combattimenti tra i rivoltosi e i miliziani dello
Stato Islamico. Secondo le fonti, sarebbero centinaia i fondamentalisti
uccisi e circa 200 i “disertori” del
Califfato che stanno cercando di scappare dalla città, nonostante siano
state bloccate le vie d’accesso per impedirne la fuga.
Intanto le forze armate governative avanzano lungo l’autostrada M45
che collega Hama a Raqqa, raggiungendo la zona occidentale della
provincia della “capitale siriana dell’Isis”. Il drappo nero dell’Isis è
stato sostituito dalla bandiera della Siria laica e sovrana
e il sodalizio tra il popolo e le forze regolari dell’Esercito Arabo
Siriano continua a donare vittorie in questa guerra contro la fanatica
barbarie dei miliziani del Califfato.
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