Al-Jaafari: La risoluzione mira principalmente a
giustificare il comportamento e le politiche dell’Occidente nella
regione, con il pretesto “Lotta al Terrorismo”, quando in realtà non
vogliono una risoluzione che combatte davvero il terrorismo; piuttosto
vogliono l’assoluzione dal terrorismo, e di essere visti contro l’ISIS e
Jabhat al-Nusra.
New York, SANA – Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha adottato all’unanimità, il
Venerdì sera, la risoluzione n. 2170 che prevede misure per ostacolare
ogni tipo di supporto, finanziamento e armamento ai terroristi dello
Stato islamico dell’Iraq e della Siria (#ISIS) e il fronte terroristico
“Jabhat al-Nusra”, e prevenire il flusso di terroristi in Siria e in
Iraq.
Il Consiglio ha esortato tutti i paesi membri delle Nazioni
Unite ad adottare misure per impedire il flusso di terroristi portarli
alla giustizia, oltre ad affrontare la questione delle persone che
possono essere a rischio di essere reclutati, al fine di impedire loro
di partire in Siria e in Iraq.
La risoluzione vieta la vendita diretta o indiretta, di armi e
di oggetti concernenti all’ISIS, Jabhat al-Nusra, e gli individui ad
essi affiliati, elencando sei individui affiliati a gruppi terroristici
nella lista delle sanzioni che colpiscono Al-Qaeda, ribadendo prontezza a
prendere in considerazione individui elencati, gruppi, istituzioni ed
enti che sostengono le due organizzazioni terroristiche sopraccitate, e
questo comprende coloro che finanziano, armano, progettano, reclutano, e
coloro che fanno parte di esse attraverso la tecnologia
dell’informazione.
I sei individui in questione sono Abdulrahman al-Zafer
al-Dabidi al-Jahani, Hajjaj Bin Fahed al-Ajami, Abu Mohammad al-Adnani,
Saeed Arif, Abdulmohsen Abdullah Ibrahim al-Sharekh, e Hamed Hamad Hamed
al-Ali.
Il Consiglio ha espresso preoccupazione per l’impatto
dell’ideologia violenta e gli atti di estremismo di queste due
organizzazioni al danno della gente del posto e sul loro ruolo nel
causare tensioni settarie, notando che i membri dell’ISIS hanno condotto
attacchi letali in Iraq e in Siria nel corso delle ultime due
settimane.
Il Consiglio ha denunciato gli atti terroristici dell’ISIS,
descrivendolo come un gruppo scissionista di Al Qaeda, oltre ad
esprimere preoccupazione per il fatto che i giacimenti petroliferi e le
relative infrastrutture controllati dall’ISIS e Jabhat al-Nusra
forniscono a loro un reddito, che contribuisce alla loro abilità di
reclutamento e la loro capacità di effettuare attacchi terroristici.
La risoluzione stipula il congelamento di beni, divieto di
viaggi, e l’embargo sulle armi diretti ai componenti dell’ISIS e Jabhat
al-Nusra e di tutti gli individui, gruppi, istituzioni, ed entità
associate ad Al-Qaeda.
Il Consiglio ha istruito il team incaricato di monitorare le
violazioni nelle sanzioni sui gruppi terroristici, e di riferire, entro
90 giorni, eventuali minacce in aree dove ISIS e Jabhat al-Nusra sono
attive e fornire raccomandazioni per affrontare queste minacce.
In una dichiarazione durante la sessione del Consiglio di
Sicurezza, il rappresentante permanente della Siria presso le Nazioni
Unite, il Dr. Bashar al-Jaafari, ha detto che questa risoluzione è
importante e caldamente attesa, in particolare dalla Siria, a causa
della crescente minaccia rappresentata dall’ISIS, Jabhat al- Nusra, e le
organizzazioni terroristiche affiliati ad Al Qaeda che adottano
ideologie violenti ed estremiste.
Al-Jaafari ha detto che la Siria sta combattendo, da sola,
una guerra estenuante contro i gruppi terroristici Takfiri a favore
dell’umanità, con degli sforzi intensi del governo siriano, per attirare
l’attenzione dei membri delle Nazioni Unite sulla minaccia
rappresentata di queste organizzazioni.
Egli ha sottolineato che un certo numero di paesi più
influenti nella arena araba, regionale ed internazionale hanno
esercitato grandi sforzi per coprire la verità di ciò che sta accadendo
in Siria, e questi paesi hanno continuato a sostenere, armare,
finanziare, nutrire, e fornire una copertura mediatica ai gruppi
terroristici, facendoli passare sia come opposizione armata moderata o
una opposizione jihadistica.
Al-Jaafari ha osservato che il governo siriano ha trasmesso
al Consiglio di Sicurezza e altri organismi delle Nazioni Unite
centinaia di lettere, documenti, immagini, video e nomi che fanno
riferimento ai crimini commessi da gruppi terroristici come ISIS, Jabhat
al-Nusra, il Fronte islamico, e altri, che mostrano gli orribili atti
di omicidio, tortura, e terrore commessi da questi gruppi contro i
civili siriani innocenti, così come gli attacchi genocidi su alcune
parti delle società siriane e irachene, il loro vandalismo metodico
delle infrastrutture in Siria, e il loro furto e contrabbando di
petrolio che viene venduto all’estero tramite intermediari turchi ed
europei.
Il rappresentante della Siria voleva sapere domandando: Chi
sta comprando il petrolio siriano dall’ISIS? E come questo petrolio
rubato sta raggiungendo l’Europa dalla Turchia? E come possibile che i
membri del Consiglio di Sicurezza non sono riusciti ad affrontare le
continue lamentele della Siria, accumulate nel corso degli ultimi tre
anni, sull’esportazione di armi e di terroristi dalla Libia alla Siria
attraverso la Turchia e il Libano.
Ha detto che tutti i documenti inviati dalla Siria per quanto
riguarda questo problema sono state ignorate deliberatamente, e che se
fossero stati considerati e le risoluzioni antiterrorismo del Consiglio
di sicurezza fossero state attuate, allora la situazione non avrebbe
raggiunto il punto di oggi.
Al-Jaafari inoltre ha espresso speranza che la nuova
risoluzione sarà attuata in modo ottimale senza discriminazione o
selettività, e che non violerà la sovranità, l’integrità territoriale, o
l’indipendenza dei paesi interessati.
Egli ha affermato che la lotta al terrorismo è una priorità
per il governo siriano, che spesso aveva chiesto che il Consiglio di
sicurezza prendesse le sue preoccupazioni riguardo a questa questione in
considerazione, sollecitando il Consiglio, in futuro, a consultare e
dialogare con e tra i paesi interessati prima di adottare tali
risoluzioni.
Il rappresentante della Siria ha detto che il Consiglio di
Sicurezza deve invitare i paesi che hanno adottato e sostenuto le
ideologie estremiste a rilasciare dichiarazioni di denuncia ufficiali
della mentalità Takfirista, aggiungendo che la risoluzione avrebbe
dovuto riferire il ruolo distruttivo svolto dai canali e mass-media che
trasmettono dal Golfo arabo e dall’occidente e dai siti web dei Takfiri,
che dovrebbero essere affrontati.
In una conferenza stampa dopo la sessione, al-Jaafari ha
sottolineato che quando i terroristi stavano massacrando solo i siriani,
le capitali occidentali li promuovevano come fautori della libertà e la
democrazia o come opposizione moderata, oggi invece, le considerazioni
dell’Occidente sono cambiate perché la sicurezza dei propri paesi è a
rischio.
Al-Jaafari ha detto: “Quando questi terroristi
hanno iniziato a fare rientro alle loro capitali, e quando i social
media hanno cominciato a rivelare i loro crimini riprovevoli,
l’Occidente si svegliò a questa tragedia”, notando che la Siria ha
chiesto di inserire il Fronte Islamico nella lista delle entità
terroristiche, ma i paesi occidentali continuano a rifiutare, nonostante
che questo gruppo commette crimini efferati come l’ISIS e Jabhat
al-Nusra.
Al-Jaafari ha detto che la nuova risoluzione è positiva,
anche se è giunta molto tardi, ma anche non è stata capace di
evidenziare il ruolo di Israele nel contrabbando di terroristi dalla
Giordania alla zona di disimpegno nel Golan siriano occupato, dal quale
entrano in Siria per commettere i loro crimini, aggiungendo che la
risoluzione non ha preso in considerazione il ruolo dell’Arabia Saudita e
della Turchia nel sostenere, armare, finanziare, e l’invio di
terroristi in Siria.
Ha detto che la risoluzione mira principalmente a
giustificare il comportamento e le politiche dell’Occidente nella
regione, con il pretesto “Lotta al Terrorismo”, quando in realtà non
vogliono una risoluzione che combatte davvero il terrorismo; piuttosto
vogliono l’assoluzione dal terrorismo, e di essere visti contro l’ISIS e
Jabhat al-Nusra.
Al-Jaafari ha anche criticato il rappresentante britannico
che ha presieduto la sessione, in quanto ha interrotto sia lui che il
rappresentante dell’Iraq durante le loro dichiarazioni perché “Sentiva
che stavamo per dire delle cose che non vuole che l’opinione pubblica
occidentale e araba sentisse.”