martedì 21 luglio 2015

Combattenti di Hezbollah arrivano a Palmyra e l’esercito siriano elimina 28 terroristi dell’Isis


Combattenti di Hezbollah arrivano a Palmyra e l’esercito siriano elimina 28 terroristi dell’Isis
L'esercito siriano, appoggiato dalle Forze di difesa popolare, ha fatto irruzione nelle postazioni dei terroristi dell’Isis nei sobborghi di Palmira, nella provincia di Homs.
Almeno 28 terroristi sono stati uccisi nei pesanti combattimenti contro l’Isis nella zona di Al Maqale vicino a Palmyra. L'esercito siriano ha preso il controllo della zona in un momento in cui i combattenti di Hezbollah sono arrivati sul posto ed hanno iniziato le operazioni contro le postazioni terroristiche sud-ovest di Palmira.
Ieri, diverse fonti hanno annunciato che l'esercito siriano aveva tagliato un percorso di supporto logistico ai terroristi nel campo di Palmyra. Le Forze siriane hanno distrutto all’Isis un gran numero di veicoli equipaggiati con mitragliatrici ad Al Mashtal, Bir Abu Tawala, Marhatan e vicino all'incrocio di Al Busairi, tagliando la via di rifornimento dell’Isis.
Sabato scorso, l’Isis ha iniziato un ritiro di massa da Palmira, dopo una serie di vittorie da parte dell'esercito siriano nella regione. Centinaia di terroristi sono fuggiti nella provincia di Raqqa, dove i combattenti curdi minacciavano un’offensiva in quella che l’Isis ha stabilito essere la capitale del Califfato.
Oggi, l'esercito siriano è a un chilometro dall'ingresso di Palmyra e ha già iniziato a combattere nella periferia della città. Le truppe siriane hanno preso il controllo della scuola di Al Siyaqeh dopo aver ucciso decine di terroristi.

martedì 14 luglio 2015

Nasrallah: «Nessuno può rovesciare militarmente la Siria»

Ieri, in occasione della Giornata di Al Quds, istituita come primo atto della Rivoluzione islamica in Iran da Ruhollah Khomeini nel 1979 come manifestazione di solidarietà alla Palestina e ai popoli oppressi, il segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha dichiarato che «Israele crede che tutto ciò che sta accadendo nella regione serva ai suoi interessi, e i suoi leader hanno espresso la loro soddisfazione per ciò che sta accadendo in Siria»
Nasrallah ha ribadito che «Israele è la madre del terrorismo e la sua origine, ed è anche uno stato e un’entità terrorista istituita dalle organizzazioni terroristiche che oggi si presentano come combattenti del terrorismo».
Il Segretario generale di Hezbollah ha confermato che il piano takfiro sponsorizzato da alcuni Stati arabi non sono interessati a trovare una soluzione alla crisi del popolo palestinese, ma agiscono solo a vantaggio di Israele.
Il leader di Hezbollah ha aggiunto: «Dobbiamo trovare una soluzione politica alla crisi in Siria e fermare tutti i paesi che stanno lavorando contro una soluzione politica e pacifica», sottolineando che «non si può rovesciare militarmente la Siria perché la sua forte resistenza e ferma posizione sarà sempre sostenuta dai suoi alleati e amici».
«Quando combattiamo in Siria lo facciamo alla luce del sole e tutti i nostri martiri che rientrano in Siria, sono martiri per la Siria, per il Libano, per la Palestina, per la regione e per la nazione», ha concluso Hezbollah.

giovedì 9 luglio 2015

DELEGAZIONE DEL FRONTE EUROPEO INCONTRA AMBASCIATRICE SIRIANA PRESSO L'UNIONE EUROPEA.


Bruxelles, delegazione italo-belga del Fronte Europeo e' stata ricevuta, insieme ad esponenti della Comunita' siriana in Italia, dall'Ambasciatrice della Repubblica Araba di Siria presso l'Unione Europea, sig.ra Khouzama Mustafa.

La visita della nostra delegazione, oltre ad esprimere la piu' sincera solidarieta' al governo, alle forze armate e a tutto il popolo siriano, impegnati da piu' di quattro anni nella guerra al terrorismo internazionale, ha denunciato il ruolo di molti Paesi del Medio Oriente, tra cui Arabia Saudita e Turchia in primis, veri sostenitori delle orde islamiste che insanguinano la Siria.

Sul tavolo del colloquio anche l'importante attivita' di diffusione e sostegno politico che il Fronte Europeo porta avanti, dall'inizio del conflitto, negli oltre 15 Paesi in cui la nostra organizzazione e' presente. Nuovi progetti solidali sono in fase di sviluppo in completa sinergia con le istituzioni siriane. Con l'occasione, si sono tenuti fruttuosi colloqui con i rappresentanti del Consiglio dei Giovani Siriani, alla base di future e piu' strette collaborazioni. 

martedì 7 luglio 2015

“Ucciso in Siria generale israeliano che guidava gli jihadisti”


Arriva da fonte Usa e viene confermata da fonti libanesi la notizia che, il 26 giugno, con un attacco improvviso dell’aviazione siriana, sono rimasti uccisi un generale israeliano e 20 leader delle milizie dell’organizzazione terrorista “Al Nusra” ed altri gruppi, inclusi alcuni elementi del personale militare di collegamento dell’Arabia Saudita e del Qatar. Questo attacco dell’aviazione siriana aveva per obiettivo le forze militari straniere che operano all’interno della Siria. Un secondo attacco dell’aviazione siriana era avvenuto nella località di Sidon, contro un gruppo di cecchini di nazionalità cecena che avevano passato il confine della Giordania nella zona di Nassib, controllata dai miliziani di Al Nusra. Entrambi gli attacchi sono stati due poderosi colpi sferrati dalle forze siriane contro il nemico che stava pianificando l’operazione “Southern Storm” che avrebbe impegnato circa 15.000 miliziani con la collaborazione di Israele, della Turchia e delle autorità giordane. L’operazione doveva avere luogo per l’8 luglio e ha subito una battuta d’arresto grazie al lavoro dell’intelligence siriana che è riuscita a individuare per tempo il luogo dove si è riunita la squadra israeliana che si era recata ad Al Karak, nella provincia sud di Daraa.
Al Karak o Al Karek è una città di 20.000 abitanti, sulla parte orientale del Mar Morto, all’interno della Giordania. Famosa per il suo castello crociato, Al Karak è facilmente raggiungibile da Israele per mezzo di elicotteri che volano sopra il Wadi Karak per evitare il rilevamento. Al generale israeliano era stato affidato il comando dell’operazione Tempesta del Sud, e assieme a una squadra israeliana si era recato in tale località per incontrarsi con i leader del gruppo di “Al-Nusra”, con cui Israele collabora da tempo, con il “Free Syrian Army”, con le brigate di “Al-Muthana” e “Al-Ezz”. Secondo i testimoni presenti alla riunione, il generale israeliano, dopo aver ringraziato i leader dei vari gruppi, aveva promesso aiuti militari, supporto logistico e di intelligence ed era rimasto a cena con loro. Il piano della “Southern Storm” prevedeva un attacco su tre direzioni su Daara da parte di 15.000 miliziani in 4 gruppi separati. La riunione si era svolta presso i locali di un vecchio magazzino utilizzato dai terroristi come deposito.
Il comando israeliano aveva provveduto alla spedizione di missili anticarro Tow e Laaw, insieme con i missili tedeschi Milan, che erano stati consegnati in precedenza ai gruppi terroristi, per mezzo di voli effettuati in Giordania, e poi convogliati in Siria. Alcune di queste munizioni, fornite da Israele ai terroristi, provenivano dalle scorte israeliane recentemente sostituite dagli Stati Uniti dopo che Israele ha dichiarato di averle utilizzate in attacchi su Gaza. Il generale israeliano, assieme ad altri 20 comandanti dei miliziani, si era trasferito per una riunione presso una casa distante poche miglia, casa che è stata individuata e distrutta con precisione nell’attacco dell’aviazione siriana, di cui rimangono adesso le rovine fumanti. Nello stesso attacco sono rimasti uccisi altri 80 miliziani che si trovano nella zona in presidio e scorta ai leader terroristi. Le operazioni dei terroristi vengono coordinate da un centro di comando (Moc) che si trova in Giordania, che dispone di un collegamento satellitare e apparati elettronici di intelligence collegati con una la centrale della Cia situata in Giordania, così come è collegata con il grande centro logistico di intelligence saudita esistente ad Amman. Questa volta l’intelligence siriana è riuscita a prevenire le mosse del nemico ed annientare il suo centro di comando, bloccando le operazioni.
(“Le forze siriane, con una azione lampo a Daraa, uccidono un generale israeliano riunito con i comandanti dei gruppi terroristi”, da “Controinformazione” del 4 luglio 2015).
Arriva da fonte Usa e viene confermata da fonti libanesi la notizia che, il 26 giugno, con un attacco improvviso dell’aviazione siriana, sono rimasti uccisi un generale israeliano e 20 leader delle milizie dell’organizzazione terrorista “Al Nusra” ed altri gruppi, inclusi alcuni elementi del personale militare di collegamento dell’Arabia Saudita e del Qatar. Questo attacco dell’aviazione siriana aveva per obiettivo le forze militari straniere che operano all’interno della Siria. Un secondo attacco dell’aviazione siriana era avvenuto nella località di Sidon, contro un gruppo di cecchini di nazionalità cecena che avevano passato il confine della Giordania nella zona di Nassib, controllata dai miliziani di Al Nusra. Entrambi gli attacchi sono stati due poderosi colpi sferrati dalle forze siriane contro il nemico che stava pianificando l’operazione “Southern Storm” che avrebbe impegnato circa 15.000 miliziani con la collaborazione di Israele, della Turchia e delle autorità giordane. L’operazione doveva avere luogo per l’8 luglio e ha subito una battuta d’arresto grazie al lavoro dell’intelligence siriana che è riuscita a individuare per tempo il luogo dove si è riunita la squadra israeliana che si era recata ad Al Karak, nella provincia sud di Daraa.

Al Karak o Al Karek è una città di 20.000 abitanti, sulla parte orientale del Mar Morto, all’interno della Giordania. Famosa per il suo castello crociato, Al Karak è facilmente raggiungibile da Israele per mezzo di elicotteri che volano sopra il Wadi Karak per evitare il rilevamento. Al generale israeliano era stato affidato il comando dell’operazione Tempesta del Sud, e assieme a una squadra israeliana si era recato in tale località per incontrarsi con i leader del gruppo di “Al-Nusra”, con cui Israele collabora da tempo, con il “Free Syrian Army”, con le brigate di “Al-Muthana” e “Al-Ezz”. Secondo i testimoni presenti alla riunione, il generale israeliano, dopo aver ringraziato i leader dei vari gruppi, aveva promesso aiuti militari, supporto logistico e di intelligence ed era rimasto a cena con loro. Il piano della “Southern Storm” prevedeva un attacco su tre direzioni su Daara da parte di 15.000 miliziani in 4 gruppi separati. La riunione si era svolta presso i locali di un vecchio magazzino utilizzato dai terroristi come deposito.

Il comando israeliano aveva provveduto alla spedizione di missili anticarro Tow e Laaw, insieme con i missili tedeschi Milan, che erano stati consegnati in precedenza ai gruppi terroristi, per mezzo di voli effettuati in Giordania, e poi convogliati in Siria. Alcune di queste munizioni, fornite da Israele ai terroristi, provenivano dalle scorte israeliane recentemente sostituite dagli Stati Uniti dopo che Israele ha dichiarato di averle utilizzate in attacchi su Gaza. Il generale israeliano, assieme ad altri 20 comandanti dei miliziani, si era trasferito per una riunione presso una casa distante poche miglia, casa che è stata individuata e distrutta con precisione nell’attacco dell’aviazione siriana, di cui rimangono adesso le rovine fumanti. Nello stesso attacco sono rimasti uccisi altri 80 miliziani che si trovano nella zona in presidio e scorta ai leader terroristi. Le operazioni dei terroristi vengono coordinate da un centro di comando (Moc) che si trova in Giordania, che dispone di un collegamento satellitare e apparati elettronici di intelligence collegati con una la centrale della Cia situata in Giordania, così come è collegata con il grande centro logistico di intelligence saudita esistente ad Amman. Questa volta l’intelligence siriana è riuscita a prevenire le mosse del nemico ed annientare il suo centro di comando, bloccando le operazioni.

ESERCITO SIRIANO PRONTO A MASSICCIA CONTROFFENSIVA NELLA ZONA DI AL-HASAKAH.

Ingenti forze dell'Esercito siriano si sono raggruppate nella citta' di Al-Hasakah per imminente controffensiva contro l'Isis. Fonti militari hanno reso noto che nelle prossime 48 ore scattera' la piu' grande operazione militare mai intrapresa dall'esercito in quella zona.
Pronte alle operazione sono la 154a Brigata della 4a Divisione Meccanizzata, la 104a Brigata della Guardia Repubblicana, la 123a Brigata della 3a Divisione, la 5a Brigata delle Guardia di Frontiera, elementi delle Forze di Difesa Nazionale in coordinamento con la milizia assiro-cristiana "Sootooro" e con la milizia tribale "Shaytat".
Obiettivo: cacciare Isis definitivamente dal quartiere strategico di Al-Nishwa, dove i terroristi sono molto radicati e fermare la loro avanzata su Al-Hasakah.
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