sabato 31 agosto 2013
venerdì 30 agosto 2013
COMUNICATO STAMPA.
In questo momento è a Damasco la delegazione italiana del Fronte Europeo di solidarietà per la Siria con i rappresentanti della Comunità siriana in Italia, contemporaneamente all'ipotizzato attacco delle potenze occident...ali, motivato, lo pseudo casus belli, con il fantomatico utilizzo da parte dei militari governativi di armi chimiche contro la popolazione civile; nonostante il sostegno e il finanziamento al terrorismo ribelle fosse già evidente da tempo.
La citata delegazione si trova sul luogo per incontrare autorità, forze armate e personalità religiose siriane, e per portare il sostegno di migliaia di uomini liberi, cittadini e attivisti europei che da due anni, e ancor più in questo momento, sostengono la Nazione e il Popolo siriano e il suo legittimo Presidente Bashar Al-Assad. La delegazione oltre ad illustrare importanti progetti solidali e di sostegno politico al governo siriano, avrà occasione di riportare in tempo reale notizie su cosa sta accadendo realmente in Siria in antitesi alle mistificazioni e al terrorismo mediatico che la maggior parte dei media occidentali e arabi perpetrano da due anni contro la Siria.
La citata delegazione si trova sul luogo per incontrare autorità, forze armate e personalità religiose siriane, e per portare il sostegno di migliaia di uomini liberi, cittadini e attivisti europei che da due anni, e ancor più in questo momento, sostengono la Nazione e il Popolo siriano e il suo legittimo Presidente Bashar Al-Assad. La delegazione oltre ad illustrare importanti progetti solidali e di sostegno politico al governo siriano, avrà occasione di riportare in tempo reale notizie su cosa sta accadendo realmente in Siria in antitesi alle mistificazioni e al terrorismo mediatico che la maggior parte dei media occidentali e arabi perpetrano da due anni contro la Siria.
giovedì 29 agosto 2013
Comunicato Stampa Fronte Europeo per la Siria
Venerdì 30 agosto, in piazza Barberini a Roma, a partire dalle ore 15 fino alle 19, si svolgerà un sit-in di protesta contro l’attacco missilistico programmato da Stati Uniti, Inghilterra e Francia, privo di mandato dell’Onu contro la Siria, il suo popolo, il suo governo e il suo legittimo presidente Bashar al-Assad , da più di due anni in guerra contro milizie ribelli, ar...mate e organizzate prevalentemente da cellule islamiche fondamentaliste e finanziate da paesi stranieri, ritenendo la motivazione addotta a sostegno dell’azione militare da parte dell’amministrazione Obama -ovvero il presunto uso da parte dei militari siriani di armi chimiche contro la popolazione civile- insensata, pretestuosa e priva di prove tangibili che la sostengano.
Affinché si dipani il velo sulla reale essenza e sulla gravità di ciò che sta accadendo in un paese a noi vicino per storia e tradizioni, chiediamo a Voi tutti, giornalisti italiani, a mezzo di organi di stampa e radiotelevisivi, di partecipare e di documentare adeguatamente l’evento.
Fronte Europeo per la Siria, 28 agosto 2013
Affinché si dipani il velo sulla reale essenza e sulla gravità di ciò che sta accadendo in un paese a noi vicino per storia e tradizioni, chiediamo a Voi tutti, giornalisti italiani, a mezzo di organi di stampa e radiotelevisivi, di partecipare e di documentare adeguatamente l’evento.
Fronte Europeo per la Siria, 28 agosto 2013
mercoledì 28 agosto 2013
Siria. Assad ha usato armi chimiche? Uno per uno, ecco tutti i dubbi degli esperti
Secondo la Casa Bianca, il 21 agosto, l’esercito siriano avrebbe lanciato razzi contenti gas nervino sui ribelli asserragliati nella periferia di Damasco. Ciò offre i presupposti per un attacco militare da parte di una coalizione di potenze occidentali. Stati Uniti, Francia e Regno Unito potrebbero agire anche senza mandato Onu e contro il parere di Russia e Cina. Le prove dell’uso di gas nervino da parte di Assad si fondano, fino ad ora, sulle immagini di alcuni filmati pubblicati dai ribelli. Alcuni esperti di armi chimiche, ascoltati all’indomani dei presunti attacchi, dall’agenzia francese Afp, non sembrano affatto convinti dal materiale.
MANCANO I SINTOMI. Interrogata dall’Afp, Paula Vanninen, direttrice di Verifin, istituto Finlandese per la Verifica della Convenzione sulle Armi Chimiche, sottolinea come «le persone» che aiutano i colpiti dal gas nervino, nei video che circolano in rete, «non indossano né abiti protettivi, né respiratori». «In un caso reale sarebbero stati contaminati anche loro e mostrerebbero sintomi», come invece non accade nei filmati.
John Hart, capo del Progetto Sicurezza Chimica e Biologica dell’International Peace Research Insitute di Stoccolma, spiega che nei video «non c’è traccia della “prova rivelatrice”» di una contaminazione di armi chimiche. «Nessuna delle vittime mostra pinpoint pupils», un restringimento del diametro della pupilla, «che indicherebbe un esposizione agli agenti nervini organofosforici».
NON C’È CONTAMINAZIONE. Dan Kaszeta, ex ufficiale dei Chemical Corps dell’esercito americano e consulente privato, anche lui interrogato da Afp, ribadisce come «nessuna delle persone che ha a che fare con le vittime o le fotografa indossa una qualche protezione ad hoc» e «a dispetto di ciò, nessuno di loro sembra aver subito danni».
Ciò escluderebbe si tratti davvero di contaminazione da armi chimiche a uso militare, compresi i gas nervini, dal momento che queste sostanze lasciano per un po’ di ore un certo livello di contaminazione e danneggiano chiunque senza adeguate protezioni venga a contatto con le persone colpite. Kaszeta aggiunge che «non c’è nessuno degli altri segni che ci si aspetterebbe di vedere dopo un attacco chimico, come livelli intermedi di vittime, problemi gravi alla vista, vomito, perdita di controllo dell’intestino».
NON È SARIN. Stephen Johnson, ex consulente del ministro della Difesa britannico per la guerra chimica e ricercatore sugli effetti del contagio di materiale pericoloso all’università di Cranfield, ritiene che «con un tale livello di agente chimico ci si aspetterebbe di vedere un mucchio di contaminazione sulle vittime, e questo colpirebbe coloro che li trattano e non sono protetti come dovrebbero. Tutto questo non lo vediamo».
Su Euronews, Johnson ha poi ribadito come il materiale girato sembra non essere coerente con l’uso di agenti nervini o Sarin: «Alcune persone hanno la schiuma, ma la schiuma sembra troppo bianca, troppo pura, e non torna con i danni interni che ci si potrebbe aspettare, te l’aspetteresti giallognola o con tracce di sangue». Per finire, argomenta sospettoso, «ci sono, in alcuni dei video, esempi che sembrano iper-reali, quasi come se fossero stati messi in scena».
GLI ALTRI PROBLEMI. «Le immagini di Ghouta, la località dove il governo avrebbe usato i gas sono devastanti dal punto di vista emozionale, ma assai ambigue dal punto di vista documentale», scrive oggi sul Giornale, il reporter di guerra Gian Micalessin.
«Ad Halabja nel marzo 1988 i gas di Saddam non fecero distinzione tra vittime e soccorritori e sterminarono chiunque non si fosse allontanato». Ciò non accade a Ghouta, ricorda Micalessin: «Nessuno fugge, non c’è un clima di panico e gli ospedali continuano a funzionare». «Questo fa sorgere due grossi interrogativi», conclude il giornalista: «Perché Assad avrebbe atteso due anni e mezzo prima di usare i gas salvo poi impiegarli sotto gli occhi degli osservatori dell’Onu? E soprattutto perché incominciare da una zona dove il regime non è militarmente in difficoltà e dove non viene sfruttato il vantaggio tattico offerto dall’arma chimica per riconquistare il territorio e nascondere le prove?»
MANCANO I SINTOMI. Interrogata dall’Afp, Paula Vanninen, direttrice di Verifin, istituto Finlandese per la Verifica della Convenzione sulle Armi Chimiche, sottolinea come «le persone» che aiutano i colpiti dal gas nervino, nei video che circolano in rete, «non indossano né abiti protettivi, né respiratori». «In un caso reale sarebbero stati contaminati anche loro e mostrerebbero sintomi», come invece non accade nei filmati.
John Hart, capo del Progetto Sicurezza Chimica e Biologica dell’International Peace Research Insitute di Stoccolma, spiega che nei video «non c’è traccia della “prova rivelatrice”» di una contaminazione di armi chimiche. «Nessuna delle vittime mostra pinpoint pupils», un restringimento del diametro della pupilla, «che indicherebbe un esposizione agli agenti nervini organofosforici».
NON C’È CONTAMINAZIONE. Dan Kaszeta, ex ufficiale dei Chemical Corps dell’esercito americano e consulente privato, anche lui interrogato da Afp, ribadisce come «nessuna delle persone che ha a che fare con le vittime o le fotografa indossa una qualche protezione ad hoc» e «a dispetto di ciò, nessuno di loro sembra aver subito danni».
Ciò escluderebbe si tratti davvero di contaminazione da armi chimiche a uso militare, compresi i gas nervini, dal momento che queste sostanze lasciano per un po’ di ore un certo livello di contaminazione e danneggiano chiunque senza adeguate protezioni venga a contatto con le persone colpite. Kaszeta aggiunge che «non c’è nessuno degli altri segni che ci si aspetterebbe di vedere dopo un attacco chimico, come livelli intermedi di vittime, problemi gravi alla vista, vomito, perdita di controllo dell’intestino».
NON È SARIN. Stephen Johnson, ex consulente del ministro della Difesa britannico per la guerra chimica e ricercatore sugli effetti del contagio di materiale pericoloso all’università di Cranfield, ritiene che «con un tale livello di agente chimico ci si aspetterebbe di vedere un mucchio di contaminazione sulle vittime, e questo colpirebbe coloro che li trattano e non sono protetti come dovrebbero. Tutto questo non lo vediamo».
Su Euronews, Johnson ha poi ribadito come il materiale girato sembra non essere coerente con l’uso di agenti nervini o Sarin: «Alcune persone hanno la schiuma, ma la schiuma sembra troppo bianca, troppo pura, e non torna con i danni interni che ci si potrebbe aspettare, te l’aspetteresti giallognola o con tracce di sangue». Per finire, argomenta sospettoso, «ci sono, in alcuni dei video, esempi che sembrano iper-reali, quasi come se fossero stati messi in scena».
GLI ALTRI PROBLEMI. «Le immagini di Ghouta, la località dove il governo avrebbe usato i gas sono devastanti dal punto di vista emozionale, ma assai ambigue dal punto di vista documentale», scrive oggi sul Giornale, il reporter di guerra Gian Micalessin.
«Ad Halabja nel marzo 1988 i gas di Saddam non fecero distinzione tra vittime e soccorritori e sterminarono chiunque non si fosse allontanato». Ciò non accade a Ghouta, ricorda Micalessin: «Nessuno fugge, non c’è un clima di panico e gli ospedali continuano a funzionare». «Questo fa sorgere due grossi interrogativi», conclude il giornalista: «Perché Assad avrebbe atteso due anni e mezzo prima di usare i gas salvo poi impiegarli sotto gli occhi degli osservatori dell’Onu? E soprattutto perché incominciare da una zona dove il regime non è militarmente in difficoltà e dove non viene sfruttato il vantaggio tattico offerto dall’arma chimica per riconquistare il territorio e nascondere le prove?»
martedì 27 agosto 2013
L'Intervista al Presidente Assad
Il Presidente Bashar al-Assad, ha dichiarato: "Il messaggio della Siria al mondo è: se c’è qualcuno che sogna il fatto che la Siria possa diventare una marionetta occidentale, sappia che questo sogno non si avvererá mai", aggiungendo "Noi... siamo uno Stato indipendente, combatteremo il terrorismo e costruiremo i nostri rapporti con i paesi che vogliamo, liberamente, sulla base degli interessi del popolo siriano".
Il Presidente al-Assad ha detto, in un'intervista rilasciata al quotidiano russo Izvestia: "Quelli che affrontiamo oggi sono in maggior parte dei soggetti takfiri, portatori dell'ideologia di al-Qaeda, mentre il resto sono pochi sbandati delinquenti fuorilegge, e quindi, ovunque colpirá il terrorismo, noi lo batteremo".
Il presidente al-Assad ha sottolineato: "Chi parla della collaborazione tra l’Israele ed i terroristi sono gli israeliani stessi, i quali più di una volta hanno annunciato di avere medicato nei propri ospedali decine di terroristi feriti in combattimento".
Il presidente al-Assad ha sottolineato che le accuse contro la Siria riguardanti l’uso di armi chimiche sono assolutamente politicizzate, e vanno lette nel contesto dei progressi compiuti dall'Esercito Arabo Siriano contro i terroristi.
Il presidente al-Assad ha chiarito: "La Russia oggi non difende Bashar Al-Assad e neanche il governo siriano, ma difende i principi in cui crede ed i suoi interessi nell'area".
Il Presidente al-Assad ha detto, in un'intervista rilasciata al quotidiano russo Izvestia: "Quelli che affrontiamo oggi sono in maggior parte dei soggetti takfiri, portatori dell'ideologia di al-Qaeda, mentre il resto sono pochi sbandati delinquenti fuorilegge, e quindi, ovunque colpirá il terrorismo, noi lo batteremo".
Il presidente al-Assad ha sottolineato: "Chi parla della collaborazione tra l’Israele ed i terroristi sono gli israeliani stessi, i quali più di una volta hanno annunciato di avere medicato nei propri ospedali decine di terroristi feriti in combattimento".
Il presidente al-Assad ha sottolineato che le accuse contro la Siria riguardanti l’uso di armi chimiche sono assolutamente politicizzate, e vanno lette nel contesto dei progressi compiuti dall'Esercito Arabo Siriano contro i terroristi.
Il presidente al-Assad ha chiarito: "La Russia oggi non difende Bashar Al-Assad e neanche il governo siriano, ma difende i principi in cui crede ed i suoi interessi nell'area".
lunedì 26 agosto 2013
In caso di guerra alla Siria, la Sicilia sarà la portaerei della Nato
La "portaerei" della Nato è la Sicilia. E' dall'Isola che partirebbero le azioni militari della Nato dirette verso la Siria. Non si ha notizia, tuttavia, di un "allerta" nelle basi aeree e navali dell'Isola, anche se nei mesi scorsi c'è stato un rafforzamento dei presidi militari americani con l'arrivo di un contingente di Marines e di una pattuglia di droni, esercitazioni a terra in varie location isolane.
In occasione dell'intervento in Libia la Nato insediò la cabina di regia a Napoli, ma quasi tutte le operazioni partirono dalla Sicilia, soprattutto dalla base aerea di Birgi. Furono giornate difficili, ma nessuno nell'Isola ebbe la sensazione che si rischiasse un coinvolgimento pieno e disastroso, con azioni di rappresaglia che, inevitabilmente, avrebbero potuto interessare l'area operativa.
Oggi le condizioni sono però profondamente cambiate. La Nato non darebbe la caccia al rais siriano, così come fece con il colonnello Gheddafi, ma dovrebbe confrontarsi con nemici molto più pericolosi ed agguerriti. L'Iran sostiene il regime siriano, che è a sua volta sostenuto dalla Russia e, in modo piu' defilato, dalla Cina.
La Sicilia è la "portaerei" meglio armata dell'Alleanza atlantica, il peso dell'eventuale azione militare ricadraebbe proprio su di essa. Dall'Isola partirebbero i droni, gli attacchi aerei e gli interventi di terra. Sarebbe impossibile circoscrivere le operazioni milittari alla Siria.
Finora davanti alle coste siriane si sono stabilite unità della marina militare russa, mentre dal Libano e dall'Iran sono arrivati consistenti e determinanti aiuti al regime. La Tunisia destablizzata da crimini politici, la Libia dilaniata da guerriglie tribali, l'Egitto lacerato dalla guerra civile, l'Iraq tornato alle stragi quotidiane, il Libano scosso da attentati sanguinosi e dagli hezbollah "siriani", fanno dello scacchiere mediorientale, una inquietante incognita.
In caso di intervento della Nato, senza il viatico Onu, come reagiranno gli iraniani ed i russi? Spettera' alla "portaerei" Sicilia "aggiustare" le cose? E che cosa rischia l'Isola dei marines, dei droni, delle basi aeree e navali? Potrebbe trasformarsi in un "bersaglio" per ogni rappresaglia. Sono domande che dovrebbero farsi a Roma e, anche a Palermo. Il silenzio sui venti di guerra fa paura.
In occasione dell'intervento in Libia la Nato insediò la cabina di regia a Napoli, ma quasi tutte le operazioni partirono dalla Sicilia, soprattutto dalla base aerea di Birgi. Furono giornate difficili, ma nessuno nell'Isola ebbe la sensazione che si rischiasse un coinvolgimento pieno e disastroso, con azioni di rappresaglia che, inevitabilmente, avrebbero potuto interessare l'area operativa.
Oggi le condizioni sono però profondamente cambiate. La Nato non darebbe la caccia al rais siriano, così come fece con il colonnello Gheddafi, ma dovrebbe confrontarsi con nemici molto più pericolosi ed agguerriti. L'Iran sostiene il regime siriano, che è a sua volta sostenuto dalla Russia e, in modo piu' defilato, dalla Cina.
La Sicilia è la "portaerei" meglio armata dell'Alleanza atlantica, il peso dell'eventuale azione militare ricadraebbe proprio su di essa. Dall'Isola partirebbero i droni, gli attacchi aerei e gli interventi di terra. Sarebbe impossibile circoscrivere le operazioni milittari alla Siria.
Finora davanti alle coste siriane si sono stabilite unità della marina militare russa, mentre dal Libano e dall'Iran sono arrivati consistenti e determinanti aiuti al regime. La Tunisia destablizzata da crimini politici, la Libia dilaniata da guerriglie tribali, l'Egitto lacerato dalla guerra civile, l'Iraq tornato alle stragi quotidiane, il Libano scosso da attentati sanguinosi e dagli hezbollah "siriani", fanno dello scacchiere mediorientale, una inquietante incognita.
In caso di intervento della Nato, senza il viatico Onu, come reagiranno gli iraniani ed i russi? Spettera' alla "portaerei" Sicilia "aggiustare" le cose? E che cosa rischia l'Isola dei marines, dei droni, delle basi aeree e navali? Potrebbe trasformarsi in un "bersaglio" per ogni rappresaglia. Sono domande che dovrebbero farsi a Roma e, anche a Palermo. Il silenzio sui venti di guerra fa paura.
domenica 25 agosto 2013
Siria. Sostanze chimiche di produzione saudita nei covi dei “ribelli
Un generale dell’esercito siriano è morto per aver inalato sostanze chimiche, dopo la scoperta di un magazzino dei “ribelli” pieno di barili e maschere anti-gas di produzione saudita. Diversi soldati sono stati ricoverati in ospedale per lo stesso motivo, lo riferisce Al Manar
sabato 24 agosto 2013
Usa pronti ad attaccare la Siria?
I Consiglieri anziani della sicurezza nazionale degli Stati Uniti incontreranno il presidente Barack Obama nel week-end alla Casa Bianca per decidere un’eventuale azione militare in Siria.
Un funzionario dell’amministrazione ha rivelato la notizia del vertice. Se il presidente degli Usa partecipasse al vertice, come appare molto probabile, si tratterebbe del suo primo meeting ad alto livello con i più alti consiglieri di politica estera da mercoledì, giorno della strage nei dintorni di Damasco con il possibile uso di armi chimiche da parte del regime di Bashar al-Assad. Tuttavia la fonte anonima ha messo in guardia sull’attesa di una decisione finale su un’eventuale azione militare in Siria già in questo vertice.
Tuttavia, gli Usa stanno valutando l'ipotesi di un intervento militare. Secondo il New York Times, l’amministrazione Obama sta studiando il caso del Kosovo come "possibile" piano "per un’azione senza il mandato delle Nazioni Unite", dove la Russia probabilmente metterebbe il proprio veto in Consiglio di Sicurezza. Il Kosovo è un precedente "ovvio per Obama perché, come in Siria, civili sono stati uccisi e la Russia aveva legami di lunga durata con le autorità di governo accusate degli abusi. Nel 1999 il presidente Bill Clinton aveva usato l’appoggio della Nato e il fondamento logico di tutelare una popolazione vulnerabile per giustificare 78 giorni di incursioni aeree", scrive il NYT.
Tra le opzioni al vaglio degli analisti della Casa Bianca c'è solo un'azione con aerei e/o missili, è escluso un intervento di terra. La Marina americana ha annunciato che rafforzerà la propria presenza nel Mediterraneo ed è in arrivo la nave da guerra USS Mahan che porterà a quattro le navi in grado di lanciare missili contro la Siria.
Un funzionario dell’amministrazione ha rivelato la notizia del vertice. Se il presidente degli Usa partecipasse al vertice, come appare molto probabile, si tratterebbe del suo primo meeting ad alto livello con i più alti consiglieri di politica estera da mercoledì, giorno della strage nei dintorni di Damasco con il possibile uso di armi chimiche da parte del regime di Bashar al-Assad. Tuttavia la fonte anonima ha messo in guardia sull’attesa di una decisione finale su un’eventuale azione militare in Siria già in questo vertice.
Tuttavia, gli Usa stanno valutando l'ipotesi di un intervento militare. Secondo il New York Times, l’amministrazione Obama sta studiando il caso del Kosovo come "possibile" piano "per un’azione senza il mandato delle Nazioni Unite", dove la Russia probabilmente metterebbe il proprio veto in Consiglio di Sicurezza. Il Kosovo è un precedente "ovvio per Obama perché, come in Siria, civili sono stati uccisi e la Russia aveva legami di lunga durata con le autorità di governo accusate degli abusi. Nel 1999 il presidente Bill Clinton aveva usato l’appoggio della Nato e il fondamento logico di tutelare una popolazione vulnerabile per giustificare 78 giorni di incursioni aeree", scrive il NYT.
Tra le opzioni al vaglio degli analisti della Casa Bianca c'è solo un'azione con aerei e/o missili, è escluso un intervento di terra. La Marina americana ha annunciato che rafforzerà la propria presenza nel Mediterraneo ed è in arrivo la nave da guerra USS Mahan che porterà a quattro le navi in grado di lanciare missili contro la Siria.
venerdì 23 agosto 2013
IRAN: SE DAVVERO SONO STATE USATE ARMI CHIMICHE IN SIRIA, ALLORA BISOGNA ACCUSARE I TERRORISTI
Il Ministro degli Esteri della Repubblica Islamica d’Iran Mohammad Javad Zarif ha ribadito che è assolutamente impensabile che il Governo Si...riano sia responsabile dell’eventuale attacco con armi chimiche avvenuto ieri sulla periferia di Damasco, sottolineando che, se è vero che sono state impiegate armi chimiche, è allora certo che sono stati i gruppi terroristici ad utilizzarle, in quanto è evidente che queste bande armate non si fanno scrupoli nel compiere qualsiasi crimine.
Il Ministro Zarif, in una conversazione telefonica intercorsa la scorsa notte con il suo omologo turco Ahmad Davutoglu, ha affermato che “proprio nel momento in cui gli investigatori delle Nazioni Unite si trovano a Damasco e proprio mentre il Governo Siriano ha la meglio sulle sacche terroristiche, com’è mai possibile ch’esso ricorra a una tale azione?” confermando che quest’azione criminale è stata commessa da gruppi terroristici, perché essi mirano ad un’escalation della crisi in Siria ed alla sua internazionalizzazione. Zarif ha poi aggiunto che “ se veramente sono state usate armi chimiche in Siria, allora è palese che sono state impiegate dai gruppi terroristici takfiristi, poiché è stato ampiamente dimostrato sul campo che queste bande non si fanno alcuno scrupolo di compiere qualsiasi crimine”.
Il Ministro Zarif, in una conversazione telefonica intercorsa la scorsa notte con il suo omologo turco Ahmad Davutoglu, ha affermato che “proprio nel momento in cui gli investigatori delle Nazioni Unite si trovano a Damasco e proprio mentre il Governo Siriano ha la meglio sulle sacche terroristiche, com’è mai possibile ch’esso ricorra a una tale azione?” confermando che quest’azione criminale è stata commessa da gruppi terroristici, perché essi mirano ad un’escalation della crisi in Siria ed alla sua internazionalizzazione. Zarif ha poi aggiunto che “ se veramente sono state usate armi chimiche in Siria, allora è palese che sono state impiegate dai gruppi terroristici takfiristi, poiché è stato ampiamente dimostrato sul campo che queste bande non si fanno alcuno scrupolo di compiere qualsiasi crimine”.
giovedì 22 agosto 2013
Siria, strage di armi chimiche. Attacco mediatico contro Damasco
DAMASCO - Almeno 213 persone, tra cui donne e bambini, sarebbero stati uccisi oggi in un attacco con gas nervino in un attacco missilistico sulla regione della Ghouta, vicino a Damasco.
Ed è subito scattata una campagna mediatica contro il governo siriano del presidente Bashar al-Assad. La cosiddetta opposizione siriana, citata da media occidentali, ha puntato il dito contro Damasco che dal canto suo ha smentito l'accusa. "Si tratta solo di un tentativo di ostacolare il lavoro degli agenti ispettori delle Nazioni unite", che e' giunta domenica scorsa a Damasco con l'obiettivo di indagare sull'uso di armi chimiche in Siria. "Le informazioni sull'utilizzo di armi chimiche a Ghouta sono completamente false", hanno detto le fonti governative citate dall'agenzia SANA. Il governo siriano ha quindi denunciato la "complicità delle emittenti satellitari al Jazeera e al Arabiya nello spargimento di sangue siriano e nel sostegno al terrorismo, con la diffusione di informazioni infondate".
martedì 20 agosto 2013
La Russia difende la partecipazione dell'Iran nella soluzione del conflitto in Siria
L'Iran è uno dei Paesi più importanti e dovrebbe prendere parte alla conferenza internazionale sulla Siria, ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. "Difendiamo la partecipazione dell'Iran nella questione siriana, in quanto nella conferenza sulla Siria devono essere coinvolti tutti i Paesi che hanno influenza su parte della realtà siriana. L'Iran naturalmente è uno dei Paesi più importanti," - ha dichiarato Sergey Lavrov ai giornalisti oggi.
lunedì 19 agosto 2013
Il Presidente Assad accoglie gli studenti che si sono distinti nelle olimpiadi scientifiche mondiali.
Il Presidente Bashar Al-Assad accoglie e congratula con i 5 studenti vincitori di tre medaglie di bronzo nelle competizioni delle olimpiadi scientifiche a livello mondiale per l'anno 2013.
domenica 18 agosto 2013
Siria. I “ribelli” fanno strage di civili nei villaggi cristiani di Homs
I famigerati “ribelli” siriani hanno ucciso questa mattina decine di civili e altre decine sono stati feriti, nel corso di attacchi armati contro due villaggi cristiani, nella periferia di Homs, lo riferiscono i media locali.
mercoledì 14 agosto 2013
Il Nuovo Sito del Fronte Europeo Per la Siria
Di Seguito il Link del Nuovo Sito del Fronte Europeo per la Siria. Da Diffondere
http://www.frontesiria.org/
http://www.frontesiria.org/
martedì 13 agosto 2013
Migliaia di salafiti europei al fianco dei “ribelli” siriani
Il conflitto in Siria assume dimensioni sempre più globali, infatti, i mercenari reclutati per combattere il legittimo governo di Assad provengono da ogni parte del mondo. Anche l’Europa è pienamente coinvolta in questa sporca guerra.
Solo in Bosnia sono oltre 700 i miliziani salafiti che sono stati inviati in Siria attraverso la Turchia, per unirsi al Fronte al Nusra. Ad oggi circa 52 di loro sono stati uccisi nel corso di combattimenti con l’esercito siriano, lo riferisce l’agenzia Fars.
All’inizio di quest’anno, anche il capo dell’anti-terrorismo dell’Ue, Gilles de Kerchove, ha confermato che centinaia di europei stanno combattendo con le forze ribelli in Siria contro il governo di Bashar al-Assad.
I servizi segreti europei sono molto preoccupati di possibili attività terroristiche al rientro di questi cittadini affiliati ad al Qaeda. Il Regno Unito, l’Irlanda e la Francia sono tra i Paesi dell’Unione europea ad avere il maggior numero di combattenti in Siria. In Gran Bretagna e in Belgio hanno aumentato gli sforzi per monitorare le modalità di reclutamento delle persone. Anche nei Paesi Bassi, i funzionari della sicurezza hanno innalzato il livello di minaccia in previsione del rientro nel Paese dei miliziani provenienti dalla Siria.
L’andamento delle operazioni militari in Siria fanno realmente pensare ad un prossimo rompete le righe da parte di migliaia di terroristi che stanno combattendo al fianco dei “ribelli”. Queste schegge impazzite al loro rientro nei rispettivi Paesi, potrebbero attivarsi in nuove cellule e compiere nuove attività terroristiche. Chi ha organizzato e finanziato questa folle guerra contro la Siria, forse non aveva previsto questo possibile finale.
lunedì 12 agosto 2013
Rivelazione del New York Times
Il New York Times ha rivelato che i gruppi estremisti armati e le reti criminali sono coinvolti nei rapimenti di giornalisti in Siria.
In un articolo pubblicato Venerdì, dice il giornale "Rapimenti di giornalisti all'interno della Siria sono fortemente aumentati quest'anno, in quanto le devastazioni del conflitto sono peggiorate trasformandosi in jihad caotico".
In un articolo pubblicato Venerdì, dice il giornale "Rapimenti di giornalisti all'interno della Siria sono fortemente aumentati quest'anno, in quanto le devastazioni del conflitto sono peggiorate trasformandosi in jihad caotico".
venerdì 9 agosto 2013
LAVROV AL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU: GLI STERMINI IN SIRIA DEVONO ESSER PUNITI
Il ministro degli Affari Esteri della Russia Sergej Lavrov ha esortato il Consiglio di Sicurezza dell'ONU di punire senza riserva le azioni terroristi...che e gli omicidi di massa commessi contro i cittadini ed i curdi residenti in Siria.
Durante il suo incontro con il ministro degli Esteri della Repubblica del Ghana Lavrov ha dichiarato: "Bisogna metter immediatamente fine a tutto questo.
Faccio affidamento sul fatto che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite punirà senza indugi tutti gli attacchi terroristici e di conseguenza supporterò questa posizione".
Durante il suo incontro con il ministro degli Esteri della Repubblica del Ghana Lavrov ha dichiarato: "Bisogna metter immediatamente fine a tutto questo.
Faccio affidamento sul fatto che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite punirà senza indugi tutti gli attacchi terroristici e di conseguenza supporterò questa posizione".
NELL'AMBITO DELLA LOTTA ALLA CORRUZIONE, LICENZIATI 50 DIPENDENTI PUBBLICI, SEQUESTRO DOLLARI CONTRAFFATTI.
DAMASCO, 7/8/2013 - il primo ministro Wael al-Halqi ha pubblicato una serie di decisioni atte a licenziare 50 lavoratori proven...ienti da diversi ministeri e le istituzioni statali.
Le decisioni sono state prese nel quadro delle misure adottate dal governo per combattere la corruzione finanziaria e amministrativa e migliorare le prestazioni del settore pubblico.
Il Premier al-Halqi aveva emesso precedentemente decisioni analoghe licenziando 320 dipendenti amministrativi corrotti.
Nello stesso contesto le autorità competenti hanno sequestrato un'ingente quantità di dollari contraffatti, in mano di un cittadino libanese, che collaborava con diversi sportelli privati di cambio nel mercato nero, con lo scopo di svalutare la lira siriana. Esso collaborava con diversi ente estere.
In Siria non c'è posto per corrotti, terroristi e mele marce.
Le decisioni sono state prese nel quadro delle misure adottate dal governo per combattere la corruzione finanziaria e amministrativa e migliorare le prestazioni del settore pubblico.
Il Premier al-Halqi aveva emesso precedentemente decisioni analoghe licenziando 320 dipendenti amministrativi corrotti.
Nello stesso contesto le autorità competenti hanno sequestrato un'ingente quantità di dollari contraffatti, in mano di un cittadino libanese, che collaborava con diversi sportelli privati di cambio nel mercato nero, con lo scopo di svalutare la lira siriana. Esso collaborava con diversi ente estere.
In Siria non c'è posto per corrotti, terroristi e mele marce.
mercoledì 7 agosto 2013
Siria, il no di Assad a negoziati di pace
Siria, il no di Assad a negoziati di pace: "Risolverò la crisi sul campo di battaglia"
Il presidente siriano rialza la testa dopo i successi militari ed esclude qualsiasi ipotesi di soluzione politica: "Non si tratta con il terrorismo, l'opposizione ha fallito e non ha ruolo per discutere un'uscita dalla crisi"
DAMASCO - Reso più ottimista dalle vittorie delle sue truppe sul terreno, il presidente siriano, Bashar al-Assad, manda in soffitta ogni tentativo di far partire negoziati di pace a Ginevra, sostenendo che il terrorismo non può esser affrontato con la politica e l'unica soluzione è soffocarlo "con il pugno di ferro".
Con un raro e lungo discorso pronunciato nella notte pronunciato durante una cena di Iftar, il pasto per interrompere il digiuno giornaliero del Ramadan, e trasmesso dalla televisione pubblica, Assad ha anche affermato che l'opposizione, la Coalizione nazionale siriana, ha fallito e non può giocare
alcun ruolo nella ricerca di una soluzione per porre fine alla guerra civile che sconvolge il Paese dal 2011, anche perché è "al soldo di più di un paese del Golfo".
"Nessun essere sano di mente può pensare che il terrorismo possa essere risolto dalla politica", ha detto Assad. il presidente ha parlato per 45 minuti ed ha anche esortato le forze armate a continuare a combattere la ribellione.
Il presidente siriano rialza la testa dopo i successi militari ed esclude qualsiasi ipotesi di soluzione politica: "Non si tratta con il terrorismo, l'opposizione ha fallito e non ha ruolo per discutere un'uscita dalla crisi"
DAMASCO - Reso più ottimista dalle vittorie delle sue truppe sul terreno, il presidente siriano, Bashar al-Assad, manda in soffitta ogni tentativo di far partire negoziati di pace a Ginevra, sostenendo che il terrorismo non può esser affrontato con la politica e l'unica soluzione è soffocarlo "con il pugno di ferro".
Con un raro e lungo discorso pronunciato nella notte pronunciato durante una cena di Iftar, il pasto per interrompere il digiuno giornaliero del Ramadan, e trasmesso dalla televisione pubblica, Assad ha anche affermato che l'opposizione, la Coalizione nazionale siriana, ha fallito e non può giocare
alcun ruolo nella ricerca di una soluzione per porre fine alla guerra civile che sconvolge il Paese dal 2011, anche perché è "al soldo di più di un paese del Golfo".
"Nessun essere sano di mente può pensare che il terrorismo possa essere risolto dalla politica", ha detto Assad. il presidente ha parlato per 45 minuti ed ha anche esortato le forze armate a continuare a combattere la ribellione.
lunedì 5 agosto 2013
Il Discorso del Presidente Assad
Appena concluso il discorso del presidente Bashar al-Assad in occasione dell'ultima settimana di Ramadan e la notte sacra Kadr, alcuni punti salienti
Presidente Al-Assad: il livello di sacrificio ed eroismo dimostrato dall'esercito arabo... siriano durante il periodo passato, è senza precedenza, e ci rende tutti orgogliosi.
La Siria come stato, continuerà la sua politica di tolleranza, parallelamente con il pugno di ferro contro il terrorismo.
L’unita tra il popolo e l’esercito è l’unica via per ripristinare la Siria che consociamo, sicura e stabile e prosperata.
Quando si tratta della patria, non esiste il colore grigio, o bianco (con la patria) o nero (contro la patria).
Non ci aspettiamo il bene dai paesi arabi, che piangono le lacrime del coccodrillo per i siriani, e chiudono gli occhi sulla sofferenza del popolo palestinese.
Presidente Al-Assad: il livello di sacrificio ed eroismo dimostrato dall'esercito arabo... siriano durante il periodo passato, è senza precedenza, e ci rende tutti orgogliosi.
La Siria come stato, continuerà la sua politica di tolleranza, parallelamente con il pugno di ferro contro il terrorismo.
L’unita tra il popolo e l’esercito è l’unica via per ripristinare la Siria che consociamo, sicura e stabile e prosperata.
Quando si tratta della patria, non esiste il colore grigio, o bianco (con la patria) o nero (contro la patria).
Non ci aspettiamo il bene dai paesi arabi, che piangono le lacrime del coccodrillo per i siriani, e chiudono gli occhi sulla sofferenza del popolo palestinese.
domenica 4 agosto 2013
IL PRESIDENTE AL-ASSAD DECRETA LA PREVENZIONE DI TRATTARE IN VALUTE DIVERSE DALLA LIRA SIRIANA
Damasco, (SANA) - Il presidente Bashar al-Assad, Domenica, ha emanato il decreto legislativo n ° 54 per l'anno 2013, che prevede la preven...zione di trattare in valute diverse dalla lira siriana, come mezzo di pagamento o per qualsiasi altro tipo di rapporti commerciali o pagamenti in contanti, sia in valuta estera o in metalli preziosi.
Sulla base del decreto, non è consentito, senza l'approvazione da parte del gabinetto, di offrire materie prime, prodotti e servizi o altre operazioni commerciali in cambio di valute diverse dalla sterlina siriana.
Chiunque viola le disposizioni precedenti, è punito con 6 mesi a 3 anni di reclusione e / o una multa pari al doppio del valore dei pagamenti o il corrispettivo valore dei servizi offerti del valore non inferiore a 100.000 lire siriane.
Da 3-10 anni penalità di lavori forzati e una multa pari al doppio del valore dei pagamenti o una multa dell’importo non inferiore a un milione di lire siriane, saranno imposte se l'importo trattato o versato è pari o superiore di 5.000 USD, o l’equivalente di questa somma in altri valute estere e metalli preziosi.
Sulla base del decreto, non è consentito, senza l'approvazione da parte del gabinetto, di offrire materie prime, prodotti e servizi o altre operazioni commerciali in cambio di valute diverse dalla sterlina siriana.
Chiunque viola le disposizioni precedenti, è punito con 6 mesi a 3 anni di reclusione e / o una multa pari al doppio del valore dei pagamenti o il corrispettivo valore dei servizi offerti del valore non inferiore a 100.000 lire siriane.
Da 3-10 anni penalità di lavori forzati e una multa pari al doppio del valore dei pagamenti o una multa dell’importo non inferiore a un milione di lire siriane, saranno imposte se l'importo trattato o versato è pari o superiore di 5.000 USD, o l’equivalente di questa somma in altri valute estere e metalli preziosi.
giovedì 1 agosto 2013
Siria. Assad: “Vinceremo contro i ribelli”
“Se non fossimo sicuri della vittoria, non avremmo la capacità di resistere e non saremmo stati in grado di continuare (la battaglia), dopo più di due anni di aggressione”, così ha detto il Presidente siriano Bashar al-Assad in occasione della festa delle Forze Armate.
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