Il conflitto in Siria assume dimensioni sempre più globali, infatti, i mercenari reclutati per combattere il legittimo governo di Assad provengono da ogni parte del mondo. Anche l’Europa è pienamente coinvolta in questa sporca guerra.
Solo in Bosnia sono oltre 700 i miliziani salafiti che sono stati inviati in Siria attraverso la Turchia, per unirsi al Fronte al Nusra. Ad oggi circa 52 di loro sono stati uccisi nel corso di combattimenti con l’esercito siriano, lo riferisce l’agenzia Fars.
All’inizio di quest’anno, anche il capo dell’anti-terrorismo dell’Ue, Gilles de Kerchove, ha confermato che centinaia di europei stanno combattendo con le forze ribelli in Siria contro il governo di Bashar al-Assad.
I servizi segreti europei sono molto preoccupati di possibili attività terroristiche al rientro di questi cittadini affiliati ad al Qaeda. Il Regno Unito, l’Irlanda e la Francia sono tra i Paesi dell’Unione europea ad avere il maggior numero di combattenti in Siria. In Gran Bretagna e in Belgio hanno aumentato gli sforzi per monitorare le modalità di reclutamento delle persone. Anche nei Paesi Bassi, i funzionari della sicurezza hanno innalzato il livello di minaccia in previsione del rientro nel Paese dei miliziani provenienti dalla Siria.
L’andamento delle operazioni militari in Siria fanno realmente pensare ad un prossimo rompete le righe da parte di migliaia di terroristi che stanno combattendo al fianco dei “ribelli”. Queste schegge impazzite al loro rientro nei rispettivi Paesi, potrebbero attivarsi in nuove cellule e compiere nuove attività terroristiche. Chi ha organizzato e finanziato questa folle guerra contro la Siria, forse non aveva previsto questo possibile finale.
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