50 mila cristiani siriani potrebbero chiedere la cittadinanza russa in quanto si ritengono sottoposti ad attacchi terroristici che hanno per obiettivo la loro liquidazione finale. Costoro non intendono abbandonare la patria, ma solo sentirsi più sicuri sotto la protezione della cittadinanza russa. Così è stato scritto in una lettera inviata a Mosca, al Ministero degli esteri.
In essa si sottolinea che i terroristi, sostenuti dall'Occidente, sono disposti a tutto pur di cacciare i cristiani dalla Siria. I cristiani vedono nella Russia una garanzia di pace e di stabilità. Non si aspettano sussidi o aiuti umanitari. Vogliono solo la cittadinanza.
Secondo l’orientalista Stanislav Tarasov questo desiderio e’ pienamente giustificato.
Il passaporto russo diventa cosi’ un salvacondotto in un paese dal futuro incerto. La Siria potra’ diventare uno stato confederato oppure disintegrarsi completamente. In questo caso la cittadinanza russa viene vista come una ancora di salvezza, sia pure morale.
La lettera dei cristiani siriani e’ stata firmata da cinquantamila persone fra medici, ingegneri, avvocati, imprenditori. Per la Russia si tratta di affrontare un problema difficile. Dice l’orientalista Serghej Sereghicev:
Non possiamo non reagire e nemmeno rifiutare. Ma se dopo aver concesso la cittadinanza insorgesse la necessita’ di evacuare i nostri connazionali ci troveremmo dinanzi ad una massa enorme che dovrebbe essere evacuata e portata in salvo.
Purtroppo i cristiani non vengono perseguitati soltanto in Siria, ma in ben 130 paesi del mondo. Oggi i cristiani rappresentano la comunita’ religiosa piu’ perseguitata. Secondo le statistiche ogni ora nel mondo viene ucciso un cristiano.
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