Oramai è alla luce del sole il coinvolgimento, il finanziamento ed il sostegno militare, che l’Arabia Saoudita, fornisce ai gruppi terroristi che combattono in Siria, così come in Libano, Iraq ed Egitto, sotto la bandiera dell’Islam takfirista a guida Qaedista. Questo paese, l’Arabia Saoudita, che tutti corteggiano per spillargli soldi, è nato dalla volontà delle potenze colonialiste, governato impunemente ed in modo totalitario da una famiglia di bedouini posti sul trono del paese dagli Americani ,che di fatto controllano la penisola Arabica e le sue fonti del petrolio.
Una “dinastia” dal pensiero Islamico, a dir poco estremista ed integralista come lo é il Wahabismo. I governanti di questo regno delle sabbie, assieme ai piccoli statarelli della penisola arabica, con un ruolo di sudditanza (leggasi Qatar, Bahrein, Kuwait, UAE ed altri), continuano ad usare i ricchi proventi del petrolio per finanziare l’intero progetto di destabilizazzione del Medio Oriente, fino a giungere a voler colpire la Russia di Putin, usando quello che è oramai tristemente conosciuta come Al Qaeda. Questo era il sapore delle minacce del capo dell’intelligence Saoudita all’indirizzo del Presidente Putin durante la sua ultima visita a Mosca per cercare di dissuadere i Russi a continuare a sostenere il Presidente Siriano Al Assad.
Ma quale é stata la reazione del Presidente Russo all’ultima provocazione fatta dai bedouini Saouditi alla Russia, quando gli ultimi rapporti sui recenti attentati a Volgograd, che hanno causato la morte ed il ferimento di centinaia di persone, hanno provato che tutte le “piste portavano allo stesso paese che gestisce le cellule terrorische” che stanno insanguinando la Syria ed il Medioriente: leggasi l’Arabia Saoudita?
E di ieri la notizia che circola sui media Arabi, circa il clima di aspettazione che regna in Arabia Saoudita, dopo aver preso visione della missiva che una delegazione inviata dal Presidente Putin ha rimesso al sovrano Saoudita, e che sostanzialmente precisava che gli ultimi attentati esplosivi avvenuti sul territorio della Federazione Russa, hanno superato, per i Russi, una ligna rossa di demarcazione che non doveva essere superata. La lettera specificava che la Russia di oggi NON è la Russia di Eltsin o l’Unione Sovietica di Gorbacev. (Ricordiamo i due leader che contribuirono negli anni 90 a smantellare la potenza Sovietica e a svenderla all’Occidente. NdA)
La lettera continua dicendo : dovete sapere che il sangue versato dei nostri cittadini, vi farà annegare assieme al vostro regno, e nessuna nave potrà essere utile a salvarvi, se non ottempererete alle nostre richieste. Oggi la richiesta di dimissioni del Presidente Assad è strettamente subordinata alla fine del regno Saoudita. (fine citazione)
Terminato l’incontro durato 15 minuti, e già i governanti Saouditi cominciavano ad esaminare gli avvertimenti dei Russi, perché una minaccia dal tono cosi alto ed esplicito, non estata mai udita da nessun sovrano Séoudita, prima d’ora. Una minaccia che esce dalle consuete schermaglie e minacce mediatiche, o attraverso terze parti come è usanza politicamente parlando.
Un diplomatico di alto livello, accreditato presso la delegazione Russa, ha riferito agli organi di stampa, che ciò che i governanti della famiglia Saoud hanno udito, gli ha fatti prendere sentore del pericolo che regna sulla continuità del loro regno, vista la loro responsabilità nelle varie crisi che sobbillano la regione ultimamente.
Ad incrementare il timore della famiglia regnante degli Saoud, arrivano anche gli ammonimenti dal tono molto duro dell’Iran, paese che i Saouditi considerano acerrimi nemici. Gli ammonimenti Iraniani, avvertono chiaramenti i Séouditi a non essere tentati nell’intervenire militarmente contro il governo Iraqeno nella regione di Falluja ed Al Anbar, considerando una tale azione una dichaiarzione di guerra contro Teheran, precisando che “le vostre regioni non saranno al riparo dalla rappresaglia Iraniana, ad eccezione della Mecca, di Medina, e della zona di Al Bouqai”, ritenute luoghi sacri dell’Islam. (Attualmente il governo Iraqeno, alla stregua del governo Siriano, conduce una offensiva militare contro Al Qaeda e le sue varie diramazioni, nelle zone sopra citate, e parzialmente sotto controllo delle fazioni Salafite e Jihadiste, le stesse che combattono in Siria, e apertamente sostenute e finanziate dal regno Wahabita delle sabbie…
Le carte del gioco sono state mescolate molto bene, e l’intera regione è in aspettazione della soluzione positiva di molte crisi esistenziali, senza più la possibilità di imposizione di dettami Occidentali attraverso l’operato dei Saouditi.
Noi Siriani, non possiamo che essere grati al Presidente Putin per la sua posizione avverso i spregevoli mandatari Saouditi, al servizio degli interessi dei sionisti, degli Americani e dell’ipocrita e vigliacco Occidente, con l’Europa in primis. E come i Russi noi non dimenticheremo, e a suo tempo, dopo aver ripulito la Siria dalla feccia, gliela faremo pagare a quei quattro bevitori di urina di cammello travestiti da “emiri”, e tutto il loro oro non li potrà salvare.
Viva la Siria!
Nessun commento:
Posta un commento